“Maestro”: il film

In questo periodo, più che di libri, sto facendo scorpacciate di film; tra la programmazione del cinema qui vicino a casa, sempre interessante, e i film in streaming ne ho visti parecchi.

Molti sulla scia delle critiche positive e delle nomination agli Oscars che in questo periodo si sentono un po’ dappertutto. Quindi per non lasciare indietro qualcosa mi sono dedicata alla visione di un altro film “nominato” che poi però non è riuscito a raggiungere la sognata statuetta.

Maestro è la biografia del celebre compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein, genio americano della musica, che a soli 25 anni si è trovato a dirigere la New York Philarmonic orchestra. La storia è incentrata soprattutto sulla storia della sua vita famigliare, il suo rapporto con la moglie, attrice di successo, il suo rapporto con l’omosessualità che, nonostante i tre figli, non ha mai lasciato.

Soprattutto questa dualità ha caratterizzato i suoi rapporti con l’amatissima moglie che ha sempre tollerato le sue scappatelle con giovani amanti, proteggendo fino alla fine la sua doppia vita, soprattutto nei confronti dei figli.

La prima parte girata in bianco e nero racconta gli anni giovanili, l’incontro con Felicia, l’innamoramento, il matrimonio e i primi successi, certamente, secondo me la più riuscita; poi la seconda parte, girata a colori, richiama l’attenzione più sulle difficoltà del rapporto tra i coniugi e soprattutto la malattia e la morte di lei.

Inutile dire che le musiche sono quelle di Bernstein e accompagnano tutto il film con una colonna sonora coinvolgente richiamando alla mente le melodie che attraverso i film sono diventato immortali, chi non ricorda “Fronte del porto” e “West Side Story“? Anche chi non è competente di musica classica le conosce.

Ma la grandezza di Bernstein è stata tutta nella composizione musicale e nella direzione di grandi orchestre di tutto il mondo. Nel film viene anche ricordata la dedizione alla moglie che quando si ammala non abbandona trascorrendo con lei gli ultimi anni della sua vita.

Un uomo controverso, infatti la vita di un musicista gigantesco come Bernstein è l’insieme delle contraddizioni che hanno nutrito la sua espressione artistica, il film “è il racconto di una dualità profonda che coesiste in nome della libertà creativa e personale: performance coinvolgente e composizione solitaria, estroversione pirotecnica e tristezza interiore, etero e omosessualità”.

Una bella interpretazione quella di Bradley Cooper e Carey Mulligan entrambi canditati all’Oscar. Peccato che non ce l’abbiano fatta.


Maestro film di Bradley Cooper con Bradley Cooper e Carey Mulligan