Vita sui social


AdaRGBQuando si sta sui social, occorre sempre chiedersi che cosa si sta facendo, che cosa si sta dicendo e che cosa si sta comunicando. Sono da molto tempo sui social, ben 12 anni, una porzione di tempo molto lunga, specialmente per una come me. Nel lontano 2008 mi sono iscritta a FB per curiosità -curiosità?- e scrivevo poche cose e solo per gli amici, poi mi sono detta che bisognava osare di più e ho cominciato a postare per tutti. Se si scrive tanto vale che si venga letti.
Diciamo che sono diventata un po’ come un libro aperto in cui scrivevo quello che mi succedeva, che mi succede, con qualche limitazione… perché è bello essere un libro aperto, ma se il libro capita in mano ad analfabeti son dolori. (la frase non è mia, ma l’ho letta sul Calendario filosofico che mi da sempre tanti spunti di riflessione).
Su FB sono sempre abbastanza prudente, metto poche fotografie mie, non metto mai fotografie di mio nipote o bambini in generale, non metto foto di persone se non averle avvisate, o gruppi, in cui non si sa mai bene chi ci sia… preferisco prendere ispirazione e commentare i miei post con immagini che evochino qualcosa, segnalando sempre di chi sono. Se sono foto mie non c’è problema, se sono quadri dire di chi è l’opera, se sono immagini di altri citare la fonte. sono poche e basilari regole che però fanno la differenza tra un uso corretto ed uno scorretto della rete. Picasso diceva: “Dipingere è semplicemente un altro modo di tenere un diario”. Lui dipingeva io metto fotografie.
Ho anche un profilo su altri social. Ultimamente mi piace Instagram, ogni tanto pubblico delle fotografie, quelle che reputo più belle o significative e seguo alcune persone che mi piacciono perché hanno contenuti interessanti da comunicare.
Il mio profilo su YouTube mi serve soprattutto per  i video che ho fatto, qualche vacanza, le interviste agli autori, qualche lettura dal vivo e qualche video di laboratori. È una specie di magazzino per non perdere i video nei meandri del disco del computer. Non ci sono mai stata molto dietro, è proprio un luogo un po’ dimenticato anche se frequento molto Youtube perché anche qui seguo molte video che mi interessano.
Bisognerebbe avere le giornate di 48 ore per seguire tutte le cose che si vorrebbero vedere.
Ho anche un profilo Twitter e uno Telegram che mi servono per rimanere aggiornata sulle notizie del giorno. Sono social usati molto da giornali, opinionisti, ecc… spesso li sfoglio molto velocemente senza starci a perdere molto tempo.
Cosa è rimasto? Ah, sì ho da molto tempo un profilo su Flickr dove metto le foto che reputo in assoluto più belle. proprio quelle da conservare perché non vadano smarrite nel calderone di tutte le foto.
Se qualcuno fosse curioso io mi registro sempre col mio nome e cognome…
Tempo fa mi ero iscritta anche su Medium, ma da quando è diventato a pagamento ho lasciato perdere, mentre ho ancora anche se non lo uso spesso un account su Tumbir (qui non c’è il mio nome: https://s-memorando.tumblr.com/) che si chiama Smemorando e dove metto soprattutto testi che non voglio perdere.
Naturalmente perdo tutto lo stesso e quando mi serve qualcosa non lo trovo mai.

Ma da dove ero partita? Dai social e dall’esposizione su FB, dalla rassegna che ho fatto credo si capisca che mi sono esposta abbastanza in questi anni in cui ho bazzicato la rete.
Mi manca TikTok… ma a questo punto non sento più la curiosità di sperimentare altro… anche perché non ne capisco molto bene la filosofia.

Per stasera è tutto, domani andrò a fare una ecografia per capire – se si capirà- da dove viene questa cavolo di infiammazione che mi blocca e che mi ha fatto anche perdere la serata a teatro di stasera… Ma ai miei compagni saltimbanchi ho augurato “tanta merda” e spero di vedere presto con foto e video la loro performance.


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