Non devo andare lontano… Apro il cassetto della mia scrivania e mi appare un mondo sommerso.
È il ricettacolo di tutte le cose che non so dove mettere, che appoggio lì in attesa di trovare una loro collocazione, e puntualmente non trovo mai.
Ci sono gli occhiali, anche quelli che non uso più.
Ci sono buste pronte per accogliere lettere che non spedirò mai,
Ci sono portachiavi che mi sono stati regalati in occasioni varie, non saprei proprio dire né quando, né dove.
Ci sono tre piccole calcolatrici che vanno a energia solare, che non vedono il sole da anni, obsolete perché ora la calcolatrice è sul cellulare oppure a voce nella mia assistente domestica. Mi basta dire «Alexa quanto fa 254687 / 11?» e lei mi porge immediatamente il risultato
C’è un nastro rosso e blu della macchina da scrivere: E chi usa più la macchina da scrivere? Nemmeno so dove l’ho riposta… ah si in soffitta!
Ci sono chiavi che aprono porte sconosciute e tre orologi che non funzionano più. Perché mai sono ancora qui?
C’è una riga incastrata da qualche parte che non riesco ad estrarre,
Ci sono biglietti di auguri: Buon Natale, Buona Pasqua che arrivano con le questue delle onlus benefiche.
C’è una guida della dieta a punti…
C’è un vecchio ventaglio di pizzo nero con lustrini, strano si apre regolarmente e non ha stecche rotte!
Solo due sono le cose utili
Le salviette e gli spray per pulire gli occhiali e la mia tessera elettorale.
So che è li e non mi azzardo a spostarla perché poi non saprei più dove l’ho messa.