
Un libro, questo di Vera Gheno, che soddisfa tutte le aspettative. Un’antologia che partendo dalla premessa che le donne della cultura letteraria sono state sempre discriminate, fa un excursus nella storia della letteratura, andando a recuperare quelle donne scrittrici che sono state sempre messe in ombra dai colleghi maschi. Partendo dal dato di fatto che in un antologia della letteratura in uso nelle scuole solo il 4% delle scrittrici sono citate, Vera Gheno fa una operazione di rivalutazione e rilancio delle grandi donne della storia letteraria da Saffo fino ad arrivare a Giovanna Cristina Vivinetto, classe 1994, giovane poetessa transgender siracusana.
Ho detto che il libro è composto come una antologia che raccoglie gli scritti di 42 scrittrici di tutti i tempi. Come dice la stessa autrice: “una selezione molto personale tra le autrici che, per biografia o bibliografia, mi hanno suscitato più riflessioni, hanno fatto nascere in me più domande e con le loro parole hanno fatto fare al mondo un salto di pensiero“. Ma non è tutto qui.
Il libro è diviso quindi in 42 capitoli ognuno dedicato a una scrittrice, ma ogni capitolo ha a corollario tre tracce di lettura che sono: l’etimologia di una parola, o per meglio dire di un lemma, che ha un legame speciale con i testi o la vita dell’autrice a cui è dedicato il capitolo, a cui segue un commento della Gheno in cui introduce la protagonista a cui è dedicato il capitolo,
Il discorso lessicografico, non dimentichiamo che Vera Gheno è una sociolinguista e traduttrice che ha lavorato per vent’anni all’Accademia dell Crusca, si intreccia con quello bio-bibliografico, accennando alla vita delle autrici, non certo in modo esaustivo, ma per i particolari che sono funzionali al discorso e al contenuto del brano scelto.
Infine, per ogni parola viene offerto un ulteriore consiglio di lettura con un forte gancio contemporaneo. Si tratta di saggi molto recenti, anch’essi quasi tutti scritti da donne.
Un intreccio quindi di passato e presente che va a esplorare il mondo fino a ora sommerso delle autrici di genere femminile una sorta di microdizionario dell’emancipazione femminile fatto di quarantadue parole, ma che offre anche quarantadue occasioni di approfondimento tramite i consigli di lettura.
Tra le autrici proposte ce ne sono alcune riscoperte da poco tempo, altre che avevano già un posto nel panteon della letteratura. Ho già citato Saffo, ma posso aggiungere, a caso, Chiara d’Assisi e Caterina da Siena, Veronica Franco e Madame de Lambert, Mary Shelley e George Eliot. Per non parlare poi di Virginia Woolf e Carolina Invernizio, ma molte ne ho tralasciate per il piacere di farvele scoprire.
Sono 42 come quaranta due sono i lemmi che fanno da introduzione e qui si va da Gelosia a Battaglia, Indipendenza, Esplorazione e Istruzione per terminare con Privilegio, Sesso e Corpo.
Una carrellata di testi che rendono giustizia a scrittrici, se non del tutto dimenticate, messe da parte, considerate di serie B, donne che pur nel privilegio sono state emarginate e hanno dovuto lottare per far sentire la loro voce.
Ottimo libro da tenere sotto mano quando qualcuno oserà dire che le donne non sanno scrivere e sono solo delle decorative appendici del genere maschile.
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