
Ieri sera cinema. Sono andata a vedere un film da cui, forse, mi aspettavo troppo; purtroppo mi sono sorpresa a sbadigliare spesso e questo non è bene. Non so se per stanchezza mia o stanchezza della visione, questo è da appurare.
Il film è sostenuto da una prova magistrale del protagonista Brendan Fraser, giustissimo il suo premio Oscar, ma tutto il resto mi è sembrato molto poco verosimile anche se non posso dire di conoscere le condizioni di vita di persone super obese. Negli Stati Uniti forse le cose vanno come racconta la storia, ma con gli occhi di una europea/italiana in cui l’assistenza sanitaria è un diritto garantito tutto mi è sembrato assurdo.
Charlie a volte sta bene, a volte sembra che stia per morire, poi si riprende, poi si ingozza di cibo spazzatura, poi riesce a farsi la doccia, anche se poco prima non ce la fa a stare in piedi… insomma mi sembra pieno di contraddizioni.
Ossessionato dal romanzo di Melville “La balena bianca” che sembra essere anche l’animale in cui Charlie si identifica è precipitato nella sua condizione in seguito a un avvenimento traumatico, che non mi è riuscito di afferrare, l’audio era confuso, mi sembra che frusciasse, molte frasi le ho perse. Colpa mia, ultimamente ci sento sempre meno, ma al cinema con l’audio “a palla” non ho mai avuto problemi.
quindi, forse anche per colpa mia, mi sono persa qualche passaggio.
Sono riuscita a capire la successione degli avvenimenti da Wikipedia che racconta la trama.
A parte i miei problemi, che sono miei, quindi non fanno testo, non mi sono piaciuti gli atteggiamenti, l’interagire dei coprotagonisti con Charlie. la figlia, pazza psicopatica, avessi io una figlia così prenderebbe schiaffoni un giorno si e uno no, l’infermiera/cognata che prima lo cura e poi gli procura panini e cibo, l’ex moglie che all’improvviso compare dopo 8 anni, ma prima dov’era? e il giovane missionario che invece di provare anche solo un minimo di empatia accusa il compagno del povero Charlie di essere morto perché omosessuale. Si perché Charlie aveva lasciato la moglie e la figlia perché aveva trovato l’amore in un suo allievo. che poi si è ucciso.
Insomma un gran casino, che termina con l’ascesa in cielo – letteralmente – del povero Charlie che forse troverà lì la pace che desidera.
Insomma, a parte l’interpretazione da Oscar di Fraser, un gran lavoro dei truccatori – anche loro da Oscar – e qualche battuta che poteva essere divertente, è rimasto ben poco. Peccato.
Una risposta a ““The whale”, il film”
Rieccomi! Rifatti la bocca con quest’altro film, è un capolavoro: https://wwayne.wordpress.com/2020/03/01/un-uomo-coraggioso/