Telefonate


LempickaTamare-IlTelefono
Tamara De Lempicka – Donna al telefono

Anche oggi giornata piatta, a tirarmi su di morale, ad emozionarmi sono state due telefonate da due persone che non vedevo e non sentivo da molto tempo. Mi fa sempre piacere avere notizie di chi per vari motivi non è potuto starmi vicino, prima per il look-down, poi per le misure di distanziamento che devono essere seguite. Io poi, con le difese immunitarie basse mi sento esposta e cerco di uscire poco e vedere pochissime persone. Quindi ricevere oggi due telefonate da persone che hanno sentito la necessità di chiamarmi mi ha fatto moltissimo piacere.
Si potrebbe dire, ma perché non chiami tu? Giustissimo! tempo fa l’ho fatto, ho chiamato io, sorprendendo non poco chi riceveva la telefonata. Il fatto è che non voglio che si pensi che telefono per farmi compatire e siccome tutti mi chiedono come sto… dire ogni volta come stanno le cose non mi piace. Sembra che mi voglia lamentare e invece io non mi lamento… o per lo meno non vorrei proprio passare per quella che si sfoga sommergendo chi è dall’altra parte del filo -anche se il filo non c’è più- con le mie disgrazie.
Non ho mai sopportato chi, alla domanda Come stai? comincia con una tiritera di malanni, disagi e tutto il corollario. O che se dico: Ho mal di pancia comincia a snocciolare i suoi mal di pancia iniziando il discorso con la frase: Anch’io…!
Io sono una che ascolta, non mi piacciono i monologhi, e al telefono è molto difficile capire quello che sta succedendo a chi è dall’altra parte.
Ma torniamo alle due telefonate di oggi. Mi hanno fatto piacere, lo ribadisco e spero di non essere stata troppo egocentrica, mi piace sapere cosa fanno le persone, che cosa sta succedendo nel mondo, perlomeno il mondo di chi si può muovere liberamente, di chi ha una vita sociale che si può chiamare tale. Domando sempre: E tu come stai? Come va? e mi fa davvero piacere ascoltare quello che mi viene risposto.
Chi mi ha telefonato lo sa quindi non sto a far nomi… ma ringrazio tutte e due le persone che mi hanno chiamato. Un bacio e ancora un abbraccio, chiamate pure ancora quando volete, sperando in un prossimo incontro vis a vis.


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