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22 dicembre 2009
Per essere felici bisogna svolgere la vita in tutte le sue dimensioni, ivi compresa la rinuncia, che, contrariamente a quel che si crede, è in taluni casi saggezza: è infatti necessario saper abbandonare ciò che non è possibile ottenere. L’autolimitazione non preclude le possibilità, ma esclude le impossibilità, ci esonera da inutili e dolorose delusioni e soprattutto non ci…
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8 novembre 2009
Il sentimento di felicità può essere di natura assolutamente fisica: il contatto con gli elementi, l’aria, l’acqua, la terra, gli odori. La nostra memoria consapevole non trattiene tutte queste percezioni, ma esse rimangono inscritte nel corpo. Non ricordiamo quando, dove quel vento ha sfiorato la nostra pelle, né la carezza dell’aria, né il caldo del…
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15 giugno 2009
Le parole, prima ancora di pronunciarle bisognerebbe ascoltarle: Infatti non sono nostre ma ci sono state donate, le abbiamo apprese. Salvatore Natoli – Le parole della filosofia o dell’arte di meditare
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13 marzo 2009
Nel nascere, il mondo si apre per l’uomo e l’uomo si apre al mondo. Di più: chi nasce, nella sua irripetibile singolarità, apre un suo mondo nel mondo. Nel contempo, del mondo fa parte e perciò ne è, fin dall’inizio, partecipe: il mondo gli è disponibile. È infatti a partire dall’apertura del possibile che si…
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10 marzo 2009
Il modo primo e originario con cui si fa esperienza della morte è la morte dell’altro: è lì che l’uomo incontra la morte per la prima volta. È nella morte di qualcuno, o nella storia di una morte, che tutti i nati incontrano prima o poi il morire e, con esso, la mortalità dell’uomo. È…
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23 febbraio 2009
Nel linguaggio dei greci il chaos non significa affatto disordine, indeterminata mescolanza, confusione, quanto soprattutto incolmabile distanza, propriamente abisso. […] Chaos è propriamente lo spalancarsi, è lo spazio della separazione in cui non si tocca il fondo, in senso stretto è il vuoto. Salvatore Natoli, Le parole della filosofia o dell’arte di meditare, Feltrinelli, Milano,…
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22 febbraio 2009
La curiosità non è una meraviglia, ma ne è stretta compagna, perché chi si meraviglia è colto da stupore e perciò indotto alla curiosità e all’interrogazione Salvatore Natoli – Le parole della filosofia o dell’arte di meditare (2004) p.12