Sono UP, radiosa


Prima di arrabbiarsi chiedersi il motivo. A volte non è così importante

Wow! Oggi mi sento radiosa. Tutta la stanchezza sparita, merito di due ore di flebo miracolose ordinate dalla dott.ssa coi riccioli. Non era la stessa, ma aveva i riccioli anche lei.
Stamattina ero stanchissima, quasi spossata, un po’ per la levataccia, un po’ perché avevo dormito poco. L’ansia di non svegliarmi nonostante la sveglia. Arrivata con il mio angelo custode dell’Auser all’ospedale mi hanno fatto il prelievo e poi ho dovuto aspettare, aspettare, aspettare che arrivassero i risultati. Tutto bene, le analisi vano bene. Wow! La dott.ssa mi chiede come sto, mi visita, mi fa tantissime domande e poi capisce che il mio problema è principalmente la nausea, che non mi fa mangiare e il cattivo sapore che non mi fa gustare quel poco che metto in bocca. Mi da dei preziosi consigli, e decide di cambiare l’emetico, cominciando con delle flebo.
Coricata nel lettino mi infondono il liquido miracoloso e piano piano la nausea se ne va, mi viene fame, sete, chiedo che mi venga portato da mangiare e mangio… alle 12. Cibo d’ospedale, insipido, ma solido, sostanzioso, bevo, sto bene.
Devo mangiare cibo solido, perché così nello stomaco non sguazza!!! Capito, meglio la pastasciutta del minestrone. È anche più buona!!!

Poi mi viene a prendere mio figlio, sono 15 giorni che non lo vedo, mi trattengo dal buttargli le braccia al collo, mi siedo dietro, a distanza di sicurezza, lo guardo e me lo divoro con gli occhi, non posso far altro, ma è lì, vicino e distante, ma è lì. Mi porta a casa e poi dopo avermi aggiustato lo stendino che ora non pende più se ne va. Lo vedrò ancora… quando? Non lo so.

Sicuramente stasera nella videochiamata con la famiglia, ma sentire che era lì è stata una gioia impagabile.

Sì mi sento bene, durerà? non so, ma ora mi godo il momento, sono sulla collina, vedo l’orizzonte, vedo un po’ più in là delle mie quattro mura. Ho chattato un po’ con le donne del laboratorio. Ci mancano i nostri incontri, ci manca, o almeno a me manca, la sala della Coop, quell’antro silenzioso dove rifugiarci con i nostri scritti, i nostri tentativi di letteratura, le nostre letture condivise, il nostro confortarci a vicenda. Ritorneremo a vederci, questo è certo, la ricchezza del sapere di persone che sono tutto fuorché ordinarie, semplici o piccole. Sono donne grandi, forti, resistenti, resilienti, pronte a mettersi in gioco con tutte loro stesse.

Poi un’altra amica mi ha mandato la foto che vedete, e anche se non so da dove venga, chi l’abbia disegnata, la trovo semplice e chiarissima.

Oggi ringrazio anche il corriere di Amazon che mi ha lasciato il cibo per la Micia che avevo ordinato da una vicina. Pensavo arrivasse domani e invece ha anticipato. Anche lei ora è sistemata per un po’.

La mia Micia, è il mio antistress, quando me la vedo correre sul letto quando vado a dormire, quando si raggomitola e fa le fusa sulle mie ginocchia mentre sono in bagno. Solo lì fa le fusa… chissà il luogo la ispira!!! Quando mi guarda con i suoi occhi tondi, inconsapevole dell’effetto che mi fanno. Lei è solo un gatto, so che sono io che proietto su di lei i miei sentimenti, ma è uno specchio valido, e importante in cui guardare me stessa.

Ora è nei suoi appartamenti sull’armadio, scenderà quando è l’ora della pappa, stupida gatta egoista!!!

Una amica è andata a farmi un po’ di spesa, comprese alcune bottigliette di Coca Cola, la dott.ssa con i riccioli, mi ha detto che un sorso ogni tanto “sgura”, non ne abuserò, ma fare qualche “rutto” ogni tanto, visto che sono sola a non mi sente nessuno…. sono perdonata?

Ecco qua. Oggi sono UP, e sto bene così.


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