
Anche se ho passato la settantina non vuole dire che mi chiuda in casa. Ho sempre mantenuto una vita attiva, pur intervallata da pause perché il fisico non mi consente più di fare le corse. Quando sono andata in pensione, relativamente presto – non sono una baby pensionata, ma nemmeno ho dovuto aspettare tanto per uscire dal lavoro – ho cercato qualcosa da fare che assecondasse le mie inclinazioni un po’ trascurate durante il periodo lavorativo. Ho sempre amato leggere e scrivere, per cui ho pensato più a impegni vagamente intellettuali che a palestre e attività fisica. Ne avevo fatta abbastanza negli anni precedenti.
L’occasione è arrivata prima con gli studi universitari che mi hanno dato la possibilità di conseguire quella laurea che mi era stata negata da giovane e poi con una associazione che si occupa di scrittura. Da qualche tempo, finita l’università e uscita dall’associazione, ero un po’ in stallo. Finalmente qualche tempo fa, una quindicina di giorni circa, mi è venuta l’illuminazione e mi sono iscritta a un corso di teatro. Ancora non l’ho detto a nessuno, il vantaggio di vivere da sola è quello soprattutto di potersi muoversi, uscire, senza dare giustificazioni a nessuno. Ieri la prima lezione.
E mi è piaciuto! È stato meglio che andare in palestra, mi sono mossa, seduta, alzata, ho corso e saltato, urlato e pianto, ho seguito la voce dell’insegnante che dice di non sapersi spiegare, ma si spiega benissimo. sono tornata a casa tutta dolorante, ma non importa, ero felice di trovarmi di nuovo in un gruppo di persone stimolanti e giovani. Naturalmente ero la più “matura”, ma non credo si sia notato. Continuerò, ma lo rivelerò al mio mondo a tempo debito. Intanto mi diverto e mi sfido.