
Incuriosita dal libro letto il mese scorso “Il violino del pazzo” ho cercato notizie dell’autrice e sono venuta a sapere che Selna Lagerlöf è stata la prima donna a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel 1909.
La saga di Gösta Berling è un lungo racconto che mette insieme miti e leggende scandinave tenute insieme dal filo della storia delle avventure del protagonista che da il nome al romanzo. Un giovanotto allego e scanzonato, prete spretato a causa del suo vizio di bere. Il baldo giovane si unisce a un gruppo di “cavalieri” gaudenti, molto spregiudicati e festaioli e, se non ne combina di tutti i colori, poco ci manca. Nella casa della signora che li ospita si dedicano a giochi e festeLe loro avventure e baldorie si mescolano alle leggende di un popolo nordico che ancora crede, siamo alla fine del 1800, ai miti e alle streghe, al diavolo e all’acqua santa.
Non mancano le avventure amorose con giovani fanciulle e piccole vendette da parte del malvagio e avido Sintram, una specie di diavolo del male, a turbare un mondo libero e isolato da mesi di inverno e di buio. Naturalmente come in tutte le saghe e fiabe il finale non può che essere positivo e la gioia ritorna nella piccola comunità dove vivono i cavalieri e Gösta.
La saga di Gösta Berling è il primo romanzo scritto da Selma Lagerlöf, ma ebbe uno strepitoso successo, tanto che tutti gli svedesi lo conoscono ed è diventato un classico della letteratura scandinava.
A me ha lasciato un po’ il tempo che trova, un ascolto – ascoltato in audiolibro – a tratti divertente e tratti inverosimile, come tutte le fiabe nordiche. Ho però avuto la soddisfazione di conoscere una scrittrice che non conoscevo e che è stata – come ho già detto – la prima donna in assoluto a vincere un Nobel per la letteratura.