Ho deciso che le parole che sto scrivendo su FB, le metterò anche qui, in questo blog che avevo iniziato per uno scopo diverso, ma chi mi rendo conto può essere sempre valido.
La mia vita da settantenne, è ora sconvolta da alcune tempeste, interne ed esterne. Se prima volevo riportare le cose belle che mi succedevano, ora posso riportare la realtà della mia vita in un momento così tragico. Però le cose belle ci sono ancora e voglio trovarle,perché senza cose belle, senza speranze non si può andare avanti. quindi ben venga questo blog che mi fa da diario in questi giorni difficili.
Ho ancora negli occhi le immagini di ieri sera, col papa solitario che prega su piazza San Pietro deserta.
Desolazione, ma anche un potente monito per il mondo. Un piccolo uomo, tremante nel sostenere il pesante ostensorio, che si affaccia su un vuoto solo apparente. Nella piazza ci sono tutti, c’è il mondo, ci sono i pensieri, i dolori, le speranze, ci sono le persone che credono e quelle che non credono, i fedeli e gli ateo, che on possono essere indifferenti all’immagine che arriva prepotente agli occhi del mondo.
Anche il cielo piangeva con rivoli di pioggia che cadevano lisci e continui.
Ogni azione che compi, ogni scelta che fai, ogni parola che pronunci definisce chi sei.
Oggi giornata stanca, ho poche forze anche se devo farmele, non ho molta fame ma devo sforzarmi, vorrei sempre dormire e in effetti dormo molto. Spero che il sonno mi ristori, infatti quando mi sveglio mi sento meglio.
Sul fronte sorprese devo dire che è ritornato a casa il bidoncino giallo, ieri mentre ritornavo a casa l’ho visto appeso a un cancello 3/4 numeri più in giù, verso Firenze. Perciò sono andata a vedere e c’era il nome sopra. L’ho riportato a casa come un figliol prodigo. Anche queste piccole soddisfazioni rendono migliori le giornata. Grazie a chi l’ha recuperato e messo in bella vista impiccato a un cancello.
Per il resto nessuna novità… no, cioè no. Ieri è anche arrivato il libro a cui ho contribuito con un mio racconto. si intitola: Quella volta su un treno ed è stato curato dal Circolo di scrittura autobiografica a distanza di Anghiari. Edito da Equinozi.
Nonostante tutto sono rimasta in buoni rapporti col Circolo della Libera. La rottura non ha incrinato le buone relazioni che ho sempre avuto con chi si occupa del Circolo. così come non le ha interrotte con altre persone che mi sono rimaste accanto, sfidando, forse, le ire dei capi. Ma non me ne importa, certe amicizie non si possono interrompere, non svaniscono da un giorno all’altro e quelle che sono rimaste posso dire che sono quelle più belle.
Ho letto a voce alta su FB il testo che ho scritto dal momento che mi sentivo più in forze.