Ricordi

Oggi giornata strana, non mi sento benissimo, e neanche bene, ma nemmeno male. Ho addosso quel malessere che non si sa da dove venga, forse da qualche anfratto del mio corpo che mi ricorda poco piacevoli pensieri. Sono andata a camminare, il solito percorso che ora faccio quasi senza pensare, ma quando sono rientrata mi ha preso un dolore al petto che non mi faceva respirare, niente di grave, solo un groppo alla gola e una pesantezza troppo accentuata. Mi sono seduta e ho aspettato che passasse, e infine è passato, lasciandomi però una malinconia strana, una sensazione ovattata, inedia, stanchezza.
Ho reagito perché dovevo uscire per commissioni e tutto è andato bene, ma la sensazione di essere fuori dal mondo è rimasta. Passerà, nel corso della giornata passerà.
Oggi non ho fame, strano, io ho sempre fame! A pranzo mi sono fatta un tè con dei biscotti che ho comperato stamattina alla Coop. Veramente più che il contenuto ho comperato la scatola. La volevo di latta per conservare i futuri biscotti. Ho l’impressione che il contenitore di ceramica che ho ora non sia a tenuta stagna e non voglio più l’invasione delle farfalline nella dispensa. Ci ho messo due pomeriggi a ripulire la credenza e ancora qualche farfallina spunta fuori! Tenaci!!
Ho dovuto chiudere la finestra della corte perché gli operai che stanno lavorando alla casa di fronte fanno molto rumore, sono diventata insofferente al rumore, vorrei sempre il silenzio oppure suoni che non aggrediscono. Mi piacciono le voci, quelle sì, ed è per questo che mi piace ascoltare i podcast e gli audio libri. Stamattina ne ho cominciato uno intitolato “Libri che mi hanno rovinato la vita” di Daria Bignardi e mi sono ritrovata in molte delle cose che racconta. La passione della lettura a volte diventa come una droga, non importa quante cose si abbiano da fare, non si può smettere. 

Mi sono ricordata di quando ero piccola, ancora figlia unica e passavo ore a leggere seduta sul tavolo di cucina dimentica di tutto, anche di lavare i piatti che lasciava mia madre nel lavandino per correre in ufficio e che ritrovava intatti e unti come li aveva lasciati. Leggevo di tutto e forse è questo il senso che ha voluto dare Daria Bignardi al suo titolo, i libri in un certo senso rovinano la vita perché fanno evadere dalla quotidianità e lascino un senso di spaesamento, di equilibrio difficile tra il mondo reale e quello irreale delle storie lette. 

Ricordo perfettamente come mi immergevo nelle pagine cercando mondi che non erano il mio, era un mare infinito in cui più mi allontanavo dalla riva più volevo restare al largo. Tornare alla realtà, mettere i piedi per terra, era ogni volta una fatica immensa, rimanevo bagnata di parole e non avrei mai voluto emergere. 

Che strano, ora che ci penso, leggevo a casa mia sul tavolo di cucina mentre a casa della nonna mi rifugiavo sotto il suo tavolo da lavoro, fantasticando, non con i libri, allora ero troppo piccola per decifrare gli strani segni stampati sulle pagine, ma con i bottoni e  i ritagli di stoffa che recuperavo dagli avanzi di cucitura; le storie le facevo io, quasi fosse un allenamento alle future letture di cui mi sarei appropriata una volta in grado di carpire il mistero della scrittura.

Anche ora, che ho 70 anni e +, è come se fossi ancora sotto quel lontano tavolo che vedo qui davanti a me, nel silenzio rotto solo dalle voci dei lettori di audio libri che mi bisbigliano la favola della buonanotte. Da una casa silenziosa, sono passata a un’altra casa silenziosa e credo che sarà questo che me la farà, prima accettare, e poi amare a poco a poco. 


Risposta

  1. Avatar Mario Angelo 🌳🌹

    Il clima ancora tendente alla calura, non favorisce l’omeostasi. L’attività deve essere poi consona alla disponibilità energetica e senza alcuna esagerazione😊 Ciao, buon proseguire!🖐️🖐️🤗

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