Pensieri random


97734617_10222983099468068_7612971648332857344_nFase due,  il traffico a Firenze è molto aumentato,  non so che cosa succeda in centro, ma sui viali e in periferia si incrocia molta gente. La piazza da cui transito ogni giorno oggi era piena dal momento che sono ricomparse anche le bancarelle.

Oggi è anche il compleanno di mio figlio, trascorso lontano, lui a casa sua e io tra ospedale e casa mia. Gli anni scorsi si festeggiava tutti insieme, andando fuori al ristorante, abbracciandoci e facendo gli auguri da vicino.

Non gli ho nemmeno comperato un regalo, o forse sì, mi sembra di avere ordinato qualcosa che doveva arrivare con calma. Non un Amazon veloce, ma qualcosa che mi piaceva per lui… Solo che svampita come sono, manco mi ricordo che cosa ho comperato. Lo vedrò quando arriva…

A volte mi avventuro in acquisti di impulso perché trovo cose carine, particolari, strane, un po’ artistiche.

Spesso i regali che faccio piacciono più a me che a chi li regalo. Un mio difetto sicuramente. Ma a volte mi chiedo se fare regali è per chi riceve o per chi dona.

Forse sarebbe bene bilanciare le due cose…

Ancora non sto bene,  soprattutto la gola mi da fastidio, ho una patina tremenda in bocca, che mi impedisce di deglutire, impasta tutto quello che cerco di ingoiare. Gli sciacqui fanno quello che possono, mi chiedo quando finirà.

Ho provato a cucinare, ho dovuto buttare tutto, proprio non ce la facevo a far arrivare il cibo nello stomaco.

Cerco di non pensarci, un boccone e un sorso d’acqua, un integratore, perché altrimenti come le metto in corpo le calorie necessarie?

Domani è il quarto giorno di terapia di supporto… speravo di vedere dei miglioramenti, invece solo qualche piccolissimo progresso, ma ancora non ci siamo.

Cerco di vivere giorno per giorno, dal mattino arrivare a sera e poi di nuovo al mattino, con tanta pazienza, cercando di fare della mia debolezza una risorsa. Mi lascio andare, al riposo, al sonno, cerco di non essere impaziente, aspetto. So che questo tempo sospeso è tempo che vivo solo parzialmente, tutto è rimandato. Non rinuncio a ciò che desidero, ho sogni, progetti, desideri, ma per il momento sono lì da una parte, in una valigia pronta, pronta da afferrare per ripartire, anche se con modalità diverse.

Non so quanti desideri ancora potrò soddisfare nel resto della mia vita.

Mi ricordo che quando ero un bimbetta,  e pensavo agli anni 2000 mi vedevo quasi una vecchietta, Pensavo ai 53 anni come una meta, mi vedevo signora matura e un po’ sussiegosa, tutto il contrario di quella che sono poi diventata.

Ora dopo il passaggio agli anni 2000 mi sento ancora giovane,  pronta per nuove esperienze. Chi l’avrebbe detto che a 62 anni mi sarei laureata coronando un sogno, chi l’avrebbe detto che avrei cambiato completamente l’impostazione del mio vivere, che sarei piombata nella tecnologia e contemporaneamente nella scrittura, nella riflessività, abbandonando palestre e pallavolo.

Non rimpiango la mia vita del ventesimo secolo, ho fato scelte consapevoli e sono stata soddisfatta da quello che ho fatto -nonostante alti e bassi, chi non li ha fatti?- ma adesso mi sento realizzata, mi sento soprattutto libera, fuori dai cliché della vecchiaia… Ma chi osa dirmi che sono vecchia?

Ho conosciuto persone meravigliose, che mi hanno dato tantissimo, anche quelle che mi hanno deluso, mi hanno dato qualcosa… una delusione… è un bagaglio anche quello da cui imparare.

Ma sento che ho divagato troppo, sarà questa atmosfera un po’ rarefatta, il disagio del corpo, il riposo dell’attesa.

Auguri, amore mio, buon compleanno.


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