





Oggi primo giorno di Paralimpiadi e abbiamo cominciato col botto anzi con un bel tuffo a bomba! Visto che eravamo in piscina. Cinque medaglie, due d’oro, un argento e due di bronzo. Le gare le ho viste in replay perché a volte gli orari sono davvero impossibili, ma qualcosa ho anche visto in diretta.
Cinque atleti e atlete che con disabilità, più o meno gravi, hanno gareggiato e si sono messi al collo una medaglia.
Francesco Bettella – bronzo – la sua gara è stata l’unica che ho visto in diretta e devo dire che mi sono emozionata e commossa. 7 atleti in tutto, finale diretta, entrano in vasca tutti in carrozzina, con disabilità reali e visibili, penso: ma come fanno? come è possibile che riescano a fare 100 metri in questa condizioni. Il nostro Francesco ha gli arti così sottili che sembra impossibile possano dargli la spinta per avanzare nell’acqua e invece le braccia mulinano insieme così velocemente che nemmeno io saprei stargli dietro, le gambe sono raccolte per fare meno attiro possibile, il commentatore dice che è una posizione che ha studiato personalmente, Francesco è ingegnere e applica la sua scienza anche allo sport che pratica. Avanza, avanza sempre di più recupera lo svantaggio iniziale e arriva a toccare terzo. Un miracolo, avevo io il fiatone per lui e tutti gli altri. In corsia 6 c’è un greco che praticamente non ha le braccia, come fa a remare? Eppure avanza e arriva alla fine della gara anche lui… un miracolo.
Ecco, guardando questi ragazzi, questi uomini e poi anche le donne che arrivano in carrozzina sul piano vasca non posso far a meno di chiedermi come possono fare, come possono essere così forti, così determinati, così perseveranti nel perseguire il loro scopo. Il nuoto, a quanto ho capito, cominciato per terapia e poi proseguito perché stare in acqua annulla il peso di un corpo che sulla terra non risponde. L’acqua è libertà di movimento, si galleggia, si avanza, ci si muove, si gareggia con altri che sono pari e si vince e si perde, non importa, lo scopo è arrivare in fondo alla corsia. Sfidare le leggi della fisica, sfidare i pregiudizi, sfidare il mondo.
Altra medaglia di bronzo per Monica Boggioni, anche lei arriva in carrozzina, ma nuota come se le gambe le avesse, uno stile libero impeccabile e dopo una partenza un po’ fiacca recupera fino ad arrivare a toccare terza.
Poi arriva la medaglia d’argento di Alessia Berra che “corre” in vasca con la sua amica Carlotta Gilli che la precede vincendo l’oro. 100 metri farfalla, una nuotata faticosissima, ma loro si lasciano tutte dietro e sul podio si stringono assieme ad ascoltare l’inno di Mameli. Sono entrambe ipovedenti, ma non occorre vederci per nuotare diritte verso le medaglie.
La mattinata italiana si conclude con Francesco Bocciardo che sale sul gradino più alto stracciando tutti gli avversari, anche lui ha le gambe che non lo reggono in piedi, ma che in acqua diventano un timone, corre Francesco, brucia tutti, le sua braccia sono potenti e non è necessario altro per andare a conquistare la sua medaglia d’oro.
Le paralimpiadi mi hanno messo davanti un mondo sconosciuto, a noi che camminiamo spediti per la strada, che non abbiamo bisogno di nessuno, che siamo indipendenti e sani, fa bene assistere alle gare di questi ragazzi e ragazze che hanno fatto della loro disabilità una sfida, che si mostrano in costume da bagno, quando io spesso mi vergognavo di indossarlo perché avevo un po’ di ciccia in più. Noi che ci lamentiamo per un raffreddore, per una raucedine, una storta a una caviglia e non siamo mai contenti di niente. Fa bene guardare come si reagisce a ciò che veramente fa male, dà dolore e sofferenza.
Nel pomeriggio poi mi sono appassionata ad una partita di basket in carrozzina tre le olandesi e le statunitensi. Bellissime ragazze con la gioia e il sorriso i volto che volteggiavano sulle loro sedie con le ruote e centravano canestri esultando, che mettevano agonismo in ogni gesto atletico. Meravigliose. Per la cronaca hanno vinto le biondissime olandesi!
Domani secondo giorno, mi aspetto ancora cose mirabili, e se verranno medaglie ne gioirò ed esulterò come ho fatto sempre davanti ad imprese sportive.