
Oggi è di nuovo ritornato fuori l’argomento amicizia, durante una video chiamata con le amiche “di Bologna” che poi ce ne sono solo due di Bologna… le altre sono di tutt’altra parte.
È una piacevole parentesi settimanale, che io però ho spesso disertato, in cui si parla di filosofia, affrontando argomenti di vita quotidiana visti sotto la luce -appunto- della filosofia. Graziella da Torino ci erudisce con il pensiero dei filosofi, noi trasciniamo tutto terra, terra riconducendo l’argomento proposto alla nostra umana esperienza. Siamo tutte autobiografe… non possiamo far diversamente.
Ho anche cominciato a riprendere in mano il libro che mi è arrivato tempo fa intitolato “Perché ci piacciono le parole”. È diviso in sezioni che raggruppano parole che possono ricondursi a filoni omogenei, etimologie insolite, straniere, legate a luoghi e città ecc… La sezione che però mi ha affascinata di più è quella che affronta l’etimologia delle parole che dicono che siamo.
In questa parte ho trovato parole che pronunciamo centinaia di volte al giorno, parole che sono talmente sulla nostra bocca e nei nostri discorsi che non ci si fa più caso. Quante volte diciamo “Allora” oppure “Anzi” o “Medesimo”? Nella introduzione al capitolo c’è scritto: “Non c’è uno specchi in cui guardare le proprie parole, ma le parole stesse possono esser specchi e per questo sono così sorprendenti.”
Le parole come specchi in cui riconoscersi, o in cui sorprendersi, come quando ci guardiamo in una vetrina e quasi non ci riconosciamo… A me capita spessissimo!
A proposito del non riconoscersi… è un periodo in cui tutti quelli che mi incontrano mi dicono “Come stai bene! Stai davvero bene!” Io mi sento di schifo, dentro e fuori, ma la mia immagine suscita sguardi di ammirazione. È proprio vero che ciascuno vede ciò che vuol vedere, “anzi” si fa i suoi film secondo la sua scaletta. “Allora?” prendiamola così come viene, Io sono sempre la “medesima” persona, ma le sfaccettature splendono sempre in modo diverso a seconda di come ci cade la luce.
A mezzogiorno o mangiato il terzo quarto della torta di ieri… che fatica! L’ho camuffato sotto una bella insalata del mio amico ortolano. Oggi mi sono lustrata gli occhi con i colori delle verdure. Ci ho messo anche due peperoncini rossi, diavolicchi, cosa ci farò? Non lo so… vedremo, intanto nel pomeriggio ho sistemato tutto in frigorifero, sono a posto per la settimana, sperando che riesca a cucinare, ma soprattutto a nutrirmi perché… ma lo so benissimo il perché.