
La frase che era riportata nel calendario filosofico, che consulto giornalmente, oggi era “L’unica cosa impossibile è quella che non provi a fare” ed è proprio questa la filosofia che anima gli atleti dei Giochi Paralimpici che sono cominciati oggi.
Dopo aver seguito le Olimpiadi dei normodotati non potevo esimermi dal seguire questi giochi che forse ancora di più degli altri sfidano tutte le leggi della fisica e del comune buonsenso per far raggiungere ad atleti straordinari -in tutti i sensi- risultati che a volte sembrano impensabili.
Risultati mirabili, che non è semplicemente meravigliosi, ma sorprendenti e degni di ammirazione.
Oggi la cerimonia di apertura e mi sono goduta uno spettacolo al di fuori dell’ordinario, portato avanti da attori, giocolieri, musicisti, saltimbanchi, ognuno con una diversa disabilità. Mi ha colpito la violinista con un solo braccio e mi ha commosso lo sguardo della piccola protagonista che ha paura di volare. Ma alla fine tutti volano, e spero che da domani volino anche i nostri atleti in gara. Li seguirò e ve ne darò conto, perché sono sicura che ci riserveranno tante vittorie, proprio come hanno fatto i loro colleghi non tanti giorni fa. Ha sfilato anche la bandiera dell’Afganistan e spero di vedere qualcuno gareggiare perché vorrebbe dire che è riuscito a fuggire per coronare il proprio sogno.