Natale in pandemia


A me sembra una grande stronzata: deroghe per andare a trovare i nonni per non lasciarli soli… si lasciano soli tutto l’anno, lasciateli in pace anche a Natale! Per me, quest’anno, sarebbe stata la prima volta che avrei passato il Natale con mio figlio. Lui con la motivazione di non far torto a nessuno a Natale è sempre sparito e io ho sempre passato il Natale da sola. Fino a che c’era mia sorella andavo da lei, ma ora che non c’è più me ne stavo tutta sola a casa mia.

Ci avevo fatto l’abitudine, in fondo mica mi dispiace stare da sola. Però quest’anno a causa della pandemia, niente vacanza, niente viaggio e quindi “mamma vieni a casa nostra…” avevo accettato e ne ero contenta, poi è arrivato il secondo look down e quindi ognuno a casa propria -come al solito-.

Non cambia niente, la mia famiglia è così piccola e sparsa di qua e di là, che essere soli è la norma, mi ci sono abituata. Sono passati i tempi di quando a Natale andavamo a Ferrara dalla nonna. Andavamo… io mamma e papà e poi mia sorella, quando è arrivata. Grande tavola, nonna al centro e figlie e rispettivi consorti con figliolanza a scorrere lungo i lati della tavola. Menù fisso, e immancabile letterina accanto al piatto della nonna, che fingeva sorpresa, da attrice consumata, quando lo rivelava al sollevare del tovagliolo. A me la letterina non l’ha mai scritta nessuno, né mio figlio, né mio nipote, anche perché non c’è mai stato il pranzo del giorno di Natale, non ci sono mai state le cene della vigilia, anche perché l’abitudine della cena della vigilia è una usanza meridionale, e si mangia pesce. Io il pesce lo odio, quindi… Ma non è questo che volevo dire… mi sono fatta prendere la mano, volevo dire: lasciamoli in pace questi poveri nonni, se si va a trovarli, sono costretti a fare da mangiare, a preparare pranzi, a fare dolci, a tirare fuori il servito buono, poi a lavare i piatti e riordinare tutta la casa quando i pargoli se ne vanno. Col mal di schiena, le gambe gonfie, la pancia piena di un decimo di quello che hanno preparato perché, si sa, quando si cucina poi si chiude lo stomaco e non si mangia niente. Lasciamo in pace i nonni, facciamo una bella videochiamata, e ciascuno a casa sua. 

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Una risposta a “Natale in pandemia”

  1. direi che è proprio un consiglio saggio! Lasciamo in pace i nonni e così li lasciamo anche in salute senza attargli malanni 🙂 Anche qui niente figli ne’ nipoti… quest’anno è così.

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