Michiko Aoyama: “Finché non aprirai quel libro”


Un libro consigliato da una bibliotecaria che parla di storie in biblioteca e di una bibliotecaria giapponese: Sayuri Komachi.
Sembra tutto molto logico, e invece in questo libro, che ha la parola “libro” nel titolo, non c’è niente di logico.

Vorrei definirlo un libro sulla serendipità, che è quella cosa per cui si fanno scoperte per puro caso e, si trovano cose non cercate e impreviste mentre se ne stanno cercando altre.

Detto fra noi, io amo moltissimo la serendipità, perché dentro questa parola c’è lo stupore di una fortuna inaspettata che emerge e che solo vista a posteriori è assolutamente logica e quasi prevedibile.

Ma torniamo al libro.

In un quartiere giapponese c’è una Community house, una specie di Centro Civico in cui si organizzano tante attività per i cittadini e all’interno c’è una biblioteca. Nella biblioteca c’è una bibliotecaria a cui ci si può rivolgere “se si cerca qualcosa…“. Già ma che cosa si cerca? Un libro, direte voi, ma la domanda è molto generica.

La nostra bibliotecaria, donna enorme, spiaggiata come una balenottera bianca al suo posto di combattimento, sembra dare alla domanda un significato molto più ampio di quello che si potrebbe supporre e oltre ai libri da prendere in prestito dispensa un “extra” e un “supplemento“.

L’extra è un libro in più, che magari non c’entra niente con l’argomento richiesto e il supplemento è un piccolo pupazzetto di lana cardata che la bibliotecaria realizza incessantemente, uno dietro l’altro, e che conserva in una vecchia scatola di biscotti, quelle di latta di una volta.

Da questo presupposti si snodano le storie di 5 personaggi che in maniera del tutto casuale dopo essersi rivolti alla bibliotecaria – la signora Komachi – riescono a dare una svolta alla propria vita trovando nei consigli di lettura, gli extra, la chiave per innescare un cambiamento.

C’è la commessa di un negozio, un pensionato, un ragazzo disoccupato, una contabile e una casalinga che dopo essersi affidati ai consigli della bibliotecaria e dopo aver aperto il libro extra riescono a trovare anche un nesso con il dono del supplemento che – solo alla fine – impariamo che è stato regalato del tutto a caso.

E voilà ecco realizzata la serendipità! 

Il libro si legge bene, è scorrevole e le storie sono piacevoli da leggere, c’è indubbiamente dentro una buona dose di ottimismo e questo non guasta, ma non è certamente un capolavoro. 

L’intreccio tra le storie si rivela a poco a poco, in fondo tutti i protagonisti vivono nello stesso quartiere e frequentano tutti il Centro Civico, è giocoforza che si incontrino e abbiamo influenza uno sull’altro. Sempre però con una trama leggera, che riporta ciascuno a ritrovarsi alla fine sempre davanti alla signora Komachi per ringraziarla del dono che ha fatto loro.

Lei, dal canto suo, continua imperterrita a realizzare pupazzetti da regalare e a troneggiare nel suo angolo: angelo dispensatrice di consigli gratuiti.

Mi sono accorta che in prima battuta ho sbagliato il titolo del libro? Avevo scritto ‘leggerai’. Che sia serendipità anche questo?


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