
Oggi è stata -bambini tappatevi le orecchie- proprio una giornata di merda, anzi, di merdissima! Solo che la mia non vale niente… Non è quella di Piero Manzoni. <—-
Tutto è cominciato nella notte, Mister Kemio e Signor Radio hanno iniziato un match di boxe tra loro.
“Sono più forte io”
“No io”
“Fatti da parte che ora comando io” ”
Neanche per sogno…” e giù sventole sul mio povero corpo che stava nel mezzo.
Mi sono svegliata con il collo e le spalle che bruciavano come carboni roventi, nausea e giramenti di testa. Ho cercato di alleviare con un po’ di olio per bambini… ma quelli dei bambini non gli fregava niente.
Appena arrivato giorno ho scaricato la ricetta che mi ha mandato via mail la Dott. e sono andata in farmacia anche per prendere una crema adatta al fuoco che mi stava bruciando. Mi è bastato far vedere al farmacista un quadretto di pelle, ha capito e mi ha dato la crema.
Ne ho approfittato per fare un po’ di spesa, con la nausea che mi prendeva ogni volta che mi avvicinavo ad uno scaffale. Unica voglia un melone. Dovete sapere che io adoro i meloni. Non ho neanche guardato da dove veniva, forse da qualche sperduto paese d’oltremare, forse ha sapore più di cetriolo che di melone, ma tanto che sappia dell’uno o dell’altro io non lo sentirò.
In effetti ne ho mangiata da poco una fettina e non saprei dire…
Tornata a casa mi sono spalmata la crema… che Oddio! Funziona, il calore si è attenuato, prendo la pastiglia per la nausea, forse funziona. Dai falla funzionare.
Niente da fare… pazienza, anzi pazientissima.
All’una arriva il mio giovane Angelo, è il mio chaperon nei viaggi dal Signor Chemio. Mi dicono che dovrò vedere uno dei dottori della chemioterapia: un controllo.
Arriva un dottore stavolta, vestito di nero. si scusa, i camici bianchi sono finiti. Gli dico che sembra vestito da sera, molto elegante! No non glielo dico… lo penso solo.
Controllo, gola a posto, analisi a posto, ma allora che cosa mi fa stare tanto male? Semplice è la lite tra i due contendenti! I cazzotti che si danno a vicenda e che mi prendo tutti io. Fossero almeno precisi e se li dessero tra loro!
Una volta a casa fiondata in poltrona, plaid da vecchia signora più che settantenne sulle gambe e occhi chiusi, la gatta mi snobba, ho messo il cuscino dove vuole lei, ma è più attratta dal finestrino del bagno che ho lasciato aperto che dalle mie ginocchia. Peccato mi fa tepore e compagnia.
Bene, ho detto tutto, o quasi -come al solito- ora dovrei mangiare, ci proverò. Ho bevuto, si, almeno quello.
Una delle parole che ho ricevuto oggi è “Tenue”, ma non c’è nulla di tenue oggi nella mia vita. La lascerò per qualche prossima riflessione.
Mi fermo qui.