Lettere maggio 1944


  1. 4 maggio 1944
  2. 17 maggio 1944
  3. 18 maggio 1944
  4. 24 maggio 1944

4 maggio 1944

Mamma cara, sono qui anche oggi con la penna in mano, è un dovere per me prenderla settimanalmente per darvi mie notizie, ma purtroppo scrivo solo perché è mio dovere. Io vorrei avere risposta a queste mie lettere, invece ciò non avviene. Otto mesi sono passati dalla data della vostra ultima. Da otto mesi a oggi, più nulla so di voi! Come si può fare in queste condizioni? Come si deve agire? Meglio non pensarci, meglio supporre di essere staccati dal resto del mondo, lasciarsi vivere così come un albero o come un qualsiasi animale in gabbia. Ben nutrito e ben riposato. Meglio vivere stoicamente pensare solo a noi stessi, non pensare a tutto il resto che non dipende da noi. Ma è una parola, come si fa a non pensare? E purtroppo penso, penso sempre a te, ad Adriana, alla mia casa lontana, che troverò? Non troverò? E poi, quando troverò? Ho imparato a rilegare libri ed anche quello ora mi fa passare qualche ora del giorno. Però che bello vivere per far si che le ore passino, che il tempo passi! Vi bacio Adler

17 maggio 1944

Adriana cara, so che a Modena il giorno di S. Geminiano c’erano le bancarelle e questo lo so perché ha ricevuto il Capitano Dal Co. Ma i invece sono fermo alle lettere d’agosto del vecchio anno. Come vedi ci sono i fortunati e i non fortunati. Io sono fra gli ultimi. Un po’ di posta arriva tutti i giorni ed io attendo, ma finora inutilmente. Tu bimba mia sei diventata il mio sogno, la mia chimera, sei lì tanto lontana e mai come in questi tempi tristi ti ho amata e desiderata. E non è retorica che faccio qui non sono parole. Purtroppo mi sento uomo, uomo che pensa, uomo che soffre, uomo che vorrebbe vivere e non può. Il famoso nostro “non si può” ora è più che mai reale, e più forte di noi. Quando Adriana mia potremo guardarci negli occhi, con le mani in mano, felici della nostra felicità e del nostro amore? Quando potremo unirci per non separarci più? Ti amo amor mio, lo senti come ti amo? Saluta tutti, se questo mio saluto ti arriverà, tuo sempre, baci Adler

18 maggio 1944

Adriana cara ho ricevuto oggi una tua cartolina con gli auguri per natale è più recente di quattro mesi dall’ultima che avevo ricevuta. Non puoi credere la gioia che ho provata nel riceverla ad avere quella cartolina. Certo vorrei sapere tante cose, ma che vuoi bisogna avere pazienza e accontentarsi di quello che si può avere. Sei riuscita a diplomarti, hai potuto dare gli esami? Io sto sempre bene, ti bacio tuo Adler

24 maggio 1944

Mamma cara, qualche giorno fa ho ricevuto una cartolina da Ferrara del dicembre. Mi portava gli auguri di Natale e di Capodanno. Io quindi non so ancora se Adriana si è diplomata e che fine ha fatto Amos. Io sto sempre bene e in questi giorni ho incontrato due miei amici di Modena. Un certo Salvarani Marino diplomato alle Belle Arti e Lugli Dovilio di S. Faustino, mio compagno di corso. La colonia dei Modenesi è così aumentata. Io vivo sempre la solita vita e non posso lamentarmi. Unica deficienza è la posta. Vorrei sapere, sapere. Ma le notizie arrivano raramente. Eppure qualcuno riceve. C’è per esempio Bonari di Carpi che ha ricevuto una lettera d’aprile. Manelli da Modena di gennaio. Io attendo sempre speranzoso di essere anch’io fortunato e di avere notizie che mi sollevino lo spirito. Scrivetemi sempre, datemi notizie di voi. Io tempo fa ricevetti una lettera di Cesare dove mi parlava di una sua cugina d’America. Non l’ho potuta rintracciare perché la censura aveva cancellato l’indirizzo. Ciao mamma ti bacio, saluta tutti. Adler