Lettere dicembre 1943


  1. 10 dicembre 1943
  2. 14 dicembre 1943

10 dicembre 1943

Due mesi senza ricevere notizie e poi oggi una lettera. Tornavo dal cinema, dal cinema grande, quello fuori, mi ero buttato sul letto in attesa della mensa, col copione della nuova rivista per studiare la parte, quando entra Galassini e mi allunga una lettera, vedo la calligrafia di Adriana, è di luglio mi dice Galassini è vecchia, già è vecchia però la guardo, la strappo vedo le tre calligrafie mamma, Ady, Lilly e il mio cuore batte, la lettera sembra scritta ieri è come se vi vedessi li tutte e tre intorno alla lettera e scrivere quelle parole, invece quella lettera è stata scritta sei mesi fa! Sei mesi? Quanto tempo è che sono prigioniero mi sembra di aver fatto sempre questa vita! Ho io vissuto diversamente? Sono stato libero un giorno, sono solo vaghi ricordi, chi ci pensa più? Questa lettera però mi fa male al cuore la tocco la volto la guardo, vedo la tua calligrafia mamma, quella di Ady, quella di Lilly, si, si ho vissuto, il mio cuore batte, batte, si ricordo, ricordo e mi viene da piangere, vorrei chiamarvi, vorrei vivere, vivere con voi, vicino a voi! Quando? Quando? Tanto questa lettera non vi arriverà mai. Ciao Adler

14 dicembre 1943

Mie care, ricevo ora una cartolina in data 12 maggio. Cartolina che mi da notizie confortevoli. Cara zia Jolanda, salutatela e pensare che mai avevo messo un salutino particolare per lei. L’idea vostra è stata ottima e questo mi fa piacere. Io sto sempre bene ed ora ci avviciniamo alle feste natalizie. Per le feste avremo il “Presepe” a capodanno una “Rivista” nel teatro da me fondato. E durante tutte le feste tornei di Calcio, Pallavolo e Pallacanestro. La stagione è costantemente al buono, qualche rara giornata fredda, spesso invece tepore primaverile. Già giorni addietro abbiamo debuttato in un bel teatro costruito da noi in una sala convegno con una rivista. E in settimana la nostra orchestra di ben sedici elementi darà un concerto. Come vedete il modo per passare il tempo non ci manca. Però vorrei che passasse presto, molto più presto per ritornare accanto a voi. Adriana, stanotte ti ho sognata e questa non è retorica da innamorato, mi sei apparsa in sogno ed era tanto bello quello che ho sognato, non lo posso dire così, è la prima volta da quando son prigioniero. Quando il fischio della colazione mi ha svegliato, sono rimasto a letto a sognare ancora e non rompere l’incantesimo. Ti amo, baci a te e mamma Adler