Lettere aprile 1945


  1. 16 aprile 1944
  2. 23 aprile 1945
  3. 24 aprile 1945
  4. 25 aprile 1945
  5. 27 aprile 1945
  6. 28 aprile 1945

16 aprile 1944

Mamma mia cara, dove sei? Che fai? Da tanto tempo non so nulla di te e tanto meno di Adriana. Mi sai dire quando finirà? Io continuo la solita insulsa vita. Se ti dicessi che sto male sarei proprio un ingrato, ma l’impazienza per questa estenuante attesa è snervante. Dover lottare con le difficoltà del giorno sarà per te un dolore ma ti confesso che io la considero una delle mie più grandi aspirazioni. Lottare significherebbe vivere, mentre invece questa attesa non è vita. Non ho più nemmeno l’entusiasmo dei primi giorni per lo sport, forse però studio un po’ di più, ma è sempre poco però, non so che cosa mi aspetterà domani. Insegno ora a una trentina di soldati analfabeti, e ti posso assicurare che lo faccio con grande gioia. Anche due altri modenesi, Bertolini e Salvarani insegnano uno Inglese e l’altro Disegno. Come vedi è una scuola che stiamo facendo in piena regola. Perà il tempo non vuol passare e l’unica cosa a cui anelo è il giorno della liberazione. Ti ricordo sempre mamma e speriamo tu possa sostenere tutte le difficoltà di questo duro destino. Adler

23 aprile 1945

Adriana mia cara, siamo al momento critico. Il passaggio della guerra sulle nostre case. Seguo ora per ora, bollettino per bollettino, le notizie della guerra che vi è vicina. Le notizie sembrano buone e la liberazione imminente. I tedeschi fuggono ed era ora. E’ un anno che non ho tue notizie, bimba mia, cioè, non più bimba, ma donna mia. Indirizzo queste lettere non più a Vigarano Pieve, sperando che tu possa aver fatto ritorno alla tua casa intatta. Anche la mia non so se sarà ancora in piedi. In ogni modo ora attenderò ansiosamente vostre notizie che mi tolgano da questo stato di incertezza. Io non ho mutato vita dal primo giorno di prigionia e da quasi due anni sono nello stesso campo. Non mi manca nulla, anzi potrò aiutarvi con un po’ di denaro se ne avrete bisogno e quando sarà possibile inviarne. Scrivete spesso perché ora la posta verrà direttamente e regolarmente. Speriamo che io giorno della fine di tutto non sia lontano e di poterci riabbracciare. Ti bacio amore mio e non puoi credere quanto amore si sia concentrato nel mio cuore, saluti ai tuoi cari Adler

24 aprile 1945

Mamma cara, finalmente ho appreso la notizia della liberazione di Modena. Spero così che queste mie lettere e cartoline ti possano arrivare regolarmente ora che la via è diretta. Spero di ricevere presto tue notizie rassicuranti precise, sii chiara ed esplicita perché probabilmente potrò anche aiutarti. Io sto sempre come prima e non ho mutato per nulla la mia vita. Dammi notizie di Amos, se ne hai.

25 aprile 1945

Adriana mia cara, ti sto pensando continuamente. Sono giorni duri per te e starò in ansia fino a quando non avrò tue notizie. Non nascondermi nulla quando mi scriverai e dammi notizie precise. Io continuo oramai da due anni la solita vita immutata. Solo la preoccupazione per te mi assilla e come me tutti i miei compaesani. Seguiamo ora per ora i bollettini e giorno per giorno le notizie dai giornali. Quando potrò riabbracciarti mia cara?

27 aprile 1945

Mamma cara, spero sarai già tornata a casa sperandola anche che essa sia ancora in piedi. Scrivimi ora più che puoi che la posta arriverà direttamente. Le notizie sulla situazione che abbiamo avuto ci sono apparse buone. Sono sempre nello stesso campo e abito con Bertolini Dario la famiglia del quale sta in Colle di Luco. Sii chiara nel darmi notizie e se c’è stato qualcosa di storto dimmelo pure subito, meglio ora che avere la sorpresa il giorno del ritorno.

28 aprile 1945

Adriana cara, il tanto temuto momento oramai è passato. Le nostre città sono salve e le notizie avute sono buone. Ho letto articoli su Bologna e su Modena, su Ferrara ancora niente però. Aspetto da te notizie particolareggiate sulle condizioni tue, della tua famiglia e della tua casa. Non mi nascondere nulla, non vorrei un giorno avere brutte sorprese. Anche alla mamma giò l’ho detto. Io sono sempre al solito posto e conduco la stessa vita dei primi giorni che è inutile descrivere. Sono assetato di notizie. Ti bacio Adler