
Oggi, forse, sarà una giornata calma, mi sono alzata con calma, ho fato colazione con calma, mi sono vestita con calma… ora, con calma andrò al mercato, siamo arancioni e quindi ci saranno anche le bancarelle del non /cibo. Ne approfitterò per comperare qualcosa anche da loro, perché so che gli ambulanti sono in sofferenza e comperare anche piccole cose… tutto fa!
Oggi è la giornata della terra, e la frase che mi è balzata davanti stamattina è che noi non l’abbiamo ereditata dai nostri antenati, ma l’abbiamo in prestito dai nostri figli, verissimo, la terra non è nostra. Come faranno i nostri figli a vivere se sciupiamo e consumiamo il mondo che verrà.
Anche la parola di oggi è bella “Consumere”; è più bella di consumare, la sento più coinvolgente anche più bella da pronunciare con l’accento sulla ‘u’ invece dello strascichio di ‘consumaaare’. Io, poi, che mantengo ancora inflessioni, mai dimenticare di modenese, lo strascicare delle finali è insopprimibile, e insopportabile, così come le e aperte al posto delle chiuse. Gabriella, la mia Gabriellina, che purtroppo se ne è andata, mi correggeva sempre, e come vorrei ancora avere la sua voce nelle orecchie mentre legge le sue filastrocche, le sue poesie, le sue prose che prose non erano, ma pura musica.Chissà perché mi è venuta in mente Gabriella… è proprio vero che la scrittura porta dove vuole lei!