La nonna ferrarese


Stamattina mentre facevo -tardi-  la mia solita routine mattutina, avevo la tv accesa su un canale di cucina e la trasmissione riguardava Ferrara e le sue specialità. È stato come piombare senza rete nel passato, quando andavo da piccina a casa della mia nonna, e mi sono ricordata, non tanto il cibo che lei preparava quanto l’atmosfera che respiravo quando entravo in casa sua. Ho parlato molte volte della mia nonna ferrarese, quella che mi ha fatto nascere, la mia nonna levatrice, quella di una volta. Nonna era la cicogna che portava i bambini, quella che seguiva le partorienti a casa loro e solo dopo tanto tempo si è decisa a seguire le sue clienti in una clinica privata. Nonna era una donna energica, lo doveva essere per forza col mestiere che faceva, sempre pronta ad uscire ad ogni ora del giorno e della notte… altroché turni! Io la ricordo sempre profumata di borotalco e Crema Nivea, ancora adesso quando apro la semplice scatolina azzurra e sento il profumo della crema mi arriva subito lei, proprio a dimostrare come il potere degli odori sia forte. Ho dimenticato la sua voce, ma vedo ancora la sua figura imponente e autoritaria.Nonna mi chiamava Principessa, non so perché, io non lo ero di certo, ma lei ha sempre mantenuto questo vezzeggiativo oltre a regalarmi il nome che mi è stato appiccicato per più di trent’anni. Ora sono Ada, tutti mi conoscono come Ada, ma nei miei primi anni lei aveva inventato per me un altro nome che ho faticato non poco a togliermi di dosso. Non che fosse brutto, ma adesso so che con quel nome non ero io, ma quello che gli altri volevano da me. Tutte queste cose mi sono venute in mente stamattina mentre sullo schermo TV passava la ricetta della Torta Tenerina. Io di Ferrara ricordo solo il pane con quei grandi corni che sembravano grissini, fragranti e friabili e la Salama da sugo che non mancava mai a Natale. Per un po’ di tempo mio cugino me la procurava e io cercavo di cucinarla secondo la tradizione, poi l’abitudine è scomparsa e ora non credo proprio che la mangerei.Nonna è stata per un po’ con me stamattina e io ne ho sentito una potente nostalgia, un desiderio di tornare indietro di riavvolgere il nastro per poter ancora stare un po’ con lei, per prendere da lei esempio, per farmi caricare dalla sua forza, dalla sua personalità, dal suo essere donna che doveva contare solo sulle sue forze. Ma non si può, è impossibile riavvolgere il tempo, tornare indietro. L’unica cosa che si può fare è ricordare, non far sbiadire i ricordi, tenerli vivi, per me e per chi verrà dopo di me. 

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