Jean Hanff Korelitz: “The undoing: Le verità non dette”


Cosa succede quando la vita che si è costruita con tanta fatica, con tanto amore e dedizione improvvisamente comincia a sgretolarsi, un granello alla volta, poi un ciottolo che ne trascina altri, fino alla frana che tutto travolge. Mi è capitato di provare la sensazione di impotenza qualche volta quando camminando su un sentiero in montagna il piede non trova più appoggio e comincia a scivolare giù, ma anche quando una parola apre uno spiraglio su situazioni che non vorresti mai conoscere e che aprono voragini inaspettate. 

Un matrimonio, perfetto, in apparenza, lei bella, intelligente, in carriera, un marito amorevole, famoso, bravo nel suo lavoro, ma anche padre perfetto per un figlio che è come qualunque genitore vorrebbe avere. Poi… basta una parola, poi due, poi frasi che insinuano dubbi e sospetti e la bellissima moglie diventa colei che non sa, non sapeva e forse non avrebbe mai voluto sapere. Un delitto, orribile, un sospetto, che poi diventa certezza, una fuga da tutto ciò che non si era visto e che si darebbe dovuto vedere e sapere. Il rifugio nella solitudine prima per riflettere per raccogliere i pezzi, per ricostruire ciò che si era e che si era abbandonato, rifiutato, messo da parte per un amore così esclusivo che invece di far crescere, rende schiavi. 

Ritrovare a poco a poco la lucidità in fondo alla frana, stupendosi che non ci si è fatti in fondo troppo male che le ferite rimarranno, ma guariranno e saranno solo cicatrici da mostrare o nascondere a seconda di chi hai davanti. Avere il coraggio di scoprire che si è forti, anche se non lo si sapeva, che si è coraggiose, anche se si ha paura. Un libro dedicato a tutte le donne che hanno perso l’equilibrio su una frana e si sono rialzate proseguendo il cammino.


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