Incipit: arte e lettura

Ieri è stata una giornata faticosa, anche la scelta di andare con l’autobus a Firenze, pur azzeccata, è stata pesante. Dover fare i conti con gli orari che variano continuamente, non ce n’è mai uno che passi all’ora giusta, o prima, o dopo per cui l’unica possibilità è attendere a una fermata che ha il display luminoso che segnala i passaggi e sperare in una attesa decente.
Nonostante questo l’autobus è comodo, se non si ha niente di urgente da fare. E io non ho premura, anche perché posso programmare le mie uscite tranquillamente e senza che niente possa mettermi fretta.
Insomma ieri sono andata a Firenze avevo prenotato una visita guidata a Palazzo Strozzi con inizio alle 19.00, visita che si accompagnava alla lettura di alcuni brani di un libro che si abbina per argomenti e tono ad alcune delle opere esposte. 

“Incipit” è un nuovo progetto di Palazzo Strozzi che ha coinvolto le bibliotecarie fiorentine facendo individuare un libro che potesse essere in tema con la mostra.
Il libro di ieri era “Cordiali saluti” di Andrea Bajani, un romanzo amaro e nello stesso tempo ironico  e divertente ambientato nel mondo del lavoro.

Alcune delle opere in mostra si prestano bene a essere accostate ad alcuni brani del libro, proprio perché il mondo descritto con le parole viene reso visibile dalle opere degli artisti.

Due modalità diverse, ci ha detto la nostra bravissima guida, lo scrittore ha il vocabolario, ma l’artista ha molte più possibilità per andare a toccare le corde della nostra sensibilità.

Ci siamo sedute, eravamo tutte donne, a parte un uomo di cui parlerò dopo,  intorno alle opere e mentre Azzurra – così si chiamava la nostra guida – ci parlava dell’opera e del suo essere messa in relazione con gli argomenti del libro sono riuscita a vedere e non soltanto immaginare ciò che era scrittura, Le parole diventavano piene e prendevano corpo come se un regista invisibile le avesse scelte e messe proprio lì perché era quella la loro collocazione.

È stato tutto molto coinvolgente, perché avendo letto il libro sono riuscita a cogliere il senso dissacrante del testo che a una prima superficiale lettura può sembrare anche divertente.

Purtroppo la presenza di un signore molto particolare – eufemismo per non dire altro – ha disturbato non poco la visita anche ritardandola nei tempi, con la conseguenza che uscendo più tardi ho anche ritardato molto il ritorno a casa. Gli autobus dopo una certa ora sono meno frequenti.

Ci si è messa inoltre anche il mio sentire poco, accidenti il mio udito è sempre più labile e la sovrapposizione di più voci o di rumori di sottofondo mi disturba moltissimo…


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