Testo scritto come esercizio di dialogo durante il percorso Mimesis

Capodanno primi anni ’70: la vacanza cominciata male era proseguita peggio e ora si stava per concludere in un vero disastro.
Lui e Lei sono in macchina, una Mercedes diesel vecchio modello, lui guida e lei fa finta di dormire. Poi all’improvviso…
Lei: “Ti puoi fermare per favore, devo fare la pipì!”
Silenzio.
Lei: “Davvero! Devo fare la pipì, sono ore che siamo in viaggio!!”
Silenzio.
Lui: – Devo arrivare… ma perché mai deve fare la pipì proprio adesso!, l’ho portata a Praga come voleva, siamo andati a una festa tipica dell’est, le ho fatto vedere i monumenti, ed ora basta, vorrei arrivare a casa in tempo per vedere la partita, e se mi fermo dai miei calcoli, perdo il calcio d’inizio. Sono stanco anche io, cosa crede! vuole viaggiare e allora che non si lamenti e striga bene le gambe, mica mi posso fermare ad ogni angolo per farla pisciare. –
Lei: “Per favore!!!”
Lui: – Sono stanco, non le va mai bene niente!! La principessa!!! A volte mi chiedo chi me lo abbia fatto fare di sposarmi, e pensare che gliel’ho chiesto io, mi fossi tenuto al bocca chiusa quel mattino in macchina… ecco sempre in macchina. Ora devo arrivare a casa, se poi si può chiamare casa quel buco che abbiamo affittato. C’è la partita e non me la voglio perdere, ho calcolato che se proseguo a 80 all’ora ce la dovrei fare, ma se mi fermo… non capisce che anche io vorrei fermarmi, ma se mi fermo… si scombussola tutta la tabella di marcia. Potrei far guidare lei, ma non mi fido. E poi a lei non piace guidare la mia macchina, dice che è troppo grossa, che è solo perché è grande ed è una Mercedes che mi piace. Me l’ha regalata mio padre, a noi sono piaciute sempre macchine grosse, importanti, una Mercedes è qualcosa che fa vedere chi sei! Anche se è un modello vecchio e va a diesel, sempre Mercedes è!! Questo lei non lo capisce, tratta le automobili come elettrodomestici, quella sua 600 che le ha regalato sua madre è sempre sporca e piena di tutto… –
Lei: “Ora basta, fra due chilometri c’è una stazione di servizio, fermati o te la faccio dentro alla tua preziosissima macchina. Se tu sei stanco, anche io lo sono, con la scusa di farmi un piacere mi hai portato in quel buco di città, nera come il carbone, non sono riuscita a vedere niente e a capire niente, tutto di corsa, sembrava che non volessi farti vedere per Mala Strana. Ma che cazzo di nome è? Fermati! Hai capito? Devi fermarti! sono stanca, mi fa male il sedere a forza di stare seduta in macchina, non abbiamo mangiato niente da stamattina, sono ormai 8 ore che viaggiamo, sembriamo in fuga, da chi poi? forse dai tuoi fantasmi, da chi sei riuscito ad avitare a Praga. Cosa credi… lo so che c’era una ragazza che volevi vedere e ti ho rovinato i piani. Ma perché mi ci hai portato? Per non fare figure di merda come hai fatto a Pasqua quando te ne sei scappato con un tuo amico a 3 mesi dal matrimonio?”
Lui: “Certo che non sei mai contenta, mi rompi le palle dalla mattina alla sera, quando sono a casa che vuoi fare un viaggio con me, che vuoi venire via con me, poi quando ti ci porto tieni un muso lungo come una capra!”
Lei: “Grazie tante! una capra! Un caprone vorrai dire, dal momento che non hai fatto altro che mettermi le corna! Accidenti a me quando mi sono fatta convincere a sposarti, dovevo capirlo che mia madre aveva ragione, poi tutti a dire, ma dai, è fatto così, ormai è tutto pronto, non vorrai mica lasciarlo la sera prima del matrimonio! accidenti a me!”
Lui: – Ancora quella storia della sera prima del matrimonio!
Lei: “Fermati! Se non ti fermi salto giù dalla macchina in corsa, così avrai il mio cadavere sulla coscienza e poi voglio vedere cosa racconti in giro.”
Lui: “Ok, ok mi fermo. Ma proprio non ce la fai? siamo a Roncobilaccio, manca poco!”
Lei: “Fermati!”
La macchina si ferma alla stazione di servizio, lui davanti alla pompa del gasolio, lei di corsa verso i bagni. Una berlina si ferma alla pompa accanto della benzina.
Un’altra lei: “Ciao, ma che sorpresa! che ci fai da queste parti?”
Lui: “Sto tornando da Praga, un viaggio allucinante. E tu?”
Un’altra lei: “Montagna. Ma dai… lo sai! Ti avevo invitato… Ancora a Praga? Quante volte ci sei stato quest’anno? Sempre per quella di Parma? Sembra che ci sia l’invasione di atlete dell’est, e voi maschietti… si capisce che vi piacciono.”
Lui: “Tu, sempre a Roma?
Un’altra lei: “Si, si, cambia discorso, vado a prendermi un caffé, ciao.”
Lui: – ma quando arriva? Ci vuole tanto a fare una pisciatina? Ho già perso 20 minuti. Ora dovrò correre.
Lei: “Eccomi! Ora sto meglio”
Lui: “Allora andiamo, sali in macchina.”
Lei: “Non vuoi prendere qualcosa da mangiare?”
Lui: “Un’oretta e siamo a casa, qualcosa in frigorifero ci sarà, no?”
Lei sale in macchina, si vede che è contrariata, si siede col muso lungo.
Lei: – Si si, andiamo a casa, ma non sperare che ti faccia qualcosa da mangiare, casa e a letto, ha la partita, è per questo che corre così. io letto e basta e che non speri di fare all’amore quando arriva. Sarebbe stato così bello un viaggio con lui, lo desideravo così tanto. Ho passato tutta l’estate da sola, lui con la Nazionale in giro per il mondo e io a casa, e al mare con quei suoi due amici che non mi piacciono neanche un po’. Lui volgare, non fa che dire parolacce, lei che sopporta tutto, o Dio! non farò mica quella fine? Una vacanza, solo una vacanza, volevo fare solo una vacanza e dove mi porta? A Praga! voleva farmi credere che ci andavamo perché è una bella città, ma che bella! Sporca, nera di carbone, caratteristica, ma povera, la piazza il castello, tutto di corsa. Lui si divertiva più con il mercato nero che a visitare quel poco che c’era di bello. O Dio, se penso alla sera di capodanno mi viene da vomitare! Nemmeno un ristorante, era un teatro, su un palco, da soli, un tavolino e roba da mangiare sconosciuta. Poi a mezzanotte tutto quel casino la gente che buttava i bicchieri in terra! Ho avuto anche paura. Lui invece si divertiva come un matto. E la camera dove abbiamo dormito? Nemmeno una camera, una camerata, buia, senza bagno, e tre lettìni, una specie di ostello, ho avuto paura tutta la notte che entrasse qualcuno. Dio mio voglio dimenticare queste giornate, le voglio dimenticare.
Lui: “Come mai così silenziosa? Perché quel muso lungo? ci siamo divertiti, no?”
Lei: – Divertiti? forse si è divertito lui –
Lei: “non è stata proprio la vacanza che vevo pensato, ma è stata sicuramente molto caratteristica…”
Lui: “Vedi? Devi fidarti di me, tesoro, fra poco saremo a casina nostra e… dammi un bacio, dai! Facciamo pace? Scusa se non mi sono fermato subito quando me lo chiedevi.”
Lei: –Ipocrita! –
Lui: “Dai piccola, me lo dai un bacio?”
Da “La Nazione” cronaca di Firenze.
Un terribile incidente sull’autostrada del sole ha stroncato la vita a due giovani fiorentini di ritorno dalle vacanze. Lui è uno sportivo molto conosciuto, lei era la moglie, si erano sposati da appena un anno….
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