
Oggi è stato l’ultimo giorno del nuoto, concluso con un bronzo della staffetta 4×100 mista composta da Riccardo Menciotti, Stefano Raimondi, Simone Barlaam e Antonio Fantin, tutti plurimedagliati tranne Riccardo che ha solo quest’ultima come ricordo, ma è un bel ricordo!
Mi è piaciuto soprattutto l’intervista di uno degli atleti che non ha vinto nessuna medaglia, ma fa parte della squadra che di medaglie ne ha vinte tantissime. Ha fatto un appello a tutte quelle persone che hanno disabilità, le ha invitate ad andare in piscina, a fare dello sport, non importa a che livello, ma uscire e muoversi, nei limiti del possibile. Il nuoto, mi sembra di averlo già detto, è un potentissimo mezzo di riabilitazione, sia fisica che psichica, mette in moto le capacità residue e soprattutto riesce a dare speranze a chi speranze sembra non ce ne abbia più.
Oggi oltre alla staffetta di bronzo Stefano Raimondi nei 200 misti ha vinto una medaglia di argento, Giulia Terzi, la sua fidanzata, un bronzo nei 50 farfalla e Monica Boggioni un bronzo nei 200 misti. La missione paralimpica si è conclusa in vasca con 39 medaglie complessive, un record!
Sempre sull’acqua, ma in canoa, Federico Mancarella, 29 anni tra pochi giorni, ha vinto una medaglia di bronzo pagaiando in uno sprint di 200 metri. Così anche la canoa si è affacciata alla ribalta.
Nell’atletica una grande gioia e una grande delusione. Ndiaga Dieng italiano di origini senegalesi ha conquistato la medaglia di bronzo nei 1500 m. rimontando negli ultimi 200 gli avversari, dopo essere rimasto per un po’ in attesa in ultima posizione. Poi ha messo la quarta e ha sorpassato tutti -quasi tutti- tagliando il traguardo e inginocchiandosi a ringraziare il cielo e la terra.
La grande delusione, soprattutto per lei, è arrivata per Assunta Legnante, l’atleta ipovedente che lancia disco e peso oltre il limite. Oggi non è riuscita a eguagliare il suo primato del getto del peso, complice la pioggia che rendeva scivolosa e anche pericolosa la pedana. Assunta è cieca totale e probabilmente questo ha fatto la differenza rispetto alle avversarie, ma le stesse difficoltà le hanno avute le sue avversarie, anche se loro avevano un minimo di visus. Piangeva Assunta per la delusione, ma nello sport si vince e si perde, oggi ha perso un oro, ma ha vinto un argento. Vincere un argento è sempre una vittoria. Rivedremo a Parigi la sua mascherina con disegnati gli occhi di una tigre, e tirerà la sua zampata sempre più lontano.
Siamo arrivati a 65 medaglie complessive, mai così tante, ma negli ultimi due giorni sono sicura si incrementeranno ancora forse ascolteremo ancora il nostro inno nazionale, cantato da dietro le mascherine.