
Ho visitato oggi l’orto botanico “Il giardino dei semplici”. Conoscevo dove era, e c’ero passata davanti innumerevoli volte, ma non ero mai entrata. Uno di quei posti che sai che ci sono, stanno lì da tanti anni – questo addirittura dal 1500 – che ci si dice sempre, prima o poi ci andrò! L’occasione è arrivata con una visita guidata organizzata dallo SPI di Sesto, mi sono aggregata alla comitiva e finalmente ho fatto conoscenza con uno splendido luogo fiorentino.
Ancora non è nel suo splendore completo, la primavera ha solo fatto fiorire le azalee, ma solo poter toccare alberi centenari, alberi che sono considerati monumentali, per la loro bellezza e la loro longevità è stato emozionante. Abbiamo visitato le due serre, quella fredda e quella calda, una dedicata a piante che devono solo essere riparate per l’inverno e poi spostate all’aperto, la seconda che ospita le piante tropicali, quelle che hanno bisogno di un clima caldo umido per poter immaginare di essere nel loro habitat.
Il giardino si chiama dei semplici perché il suo scopo primario è stato quello di studiare le piante officinale che 500 anni fa si chiamavano ‘semplici’. Una intuizione di Cosimo I de Medici che ha fatto uscire la medicina fitoterapica – ma allora non c’era che quella – dall’oscurità rendendole dignità scientifica.
Oggi il suo scopo non è solo quello anche se, appartenendo come competenza all’università degli studi di Firenze, ancora vi si fa ricerca e le piante sono catalogate e classificate, custodite e studiate dal punto di vista botanico.
Ho scattato molte fotografie e ne ho fatto una cernita mettendo anche i colori delle azalee, in questo momento in piena fioritura. Una mattinata piacevole, istruttiva e piena di sorprese.