Ho copiato e me ne vanto

Questo brano è stato pubblicato nel volume collettaneo Attraversare la cura. Relazioni, contesti e pratiche della scrittura di sé a cura di Laura Formenti. a pag. 288

Quando sono arrivata per la prima volta a fare parte del gruppo di Epimeleia il lavoro sulle pratiche di cura era già iniziato, Laura aveva dato la possibilità a qualcuno di coloro che avevano fatto richiesta di far parte del gruppo ed io ero stata tanto fortunata da essere accettata.
Avevo chiesto di partecipare spinta, come mio solito, dalle tre parole che girano intorno alla mia vita e che avevo posto come conclusione alla mia presentazione: curiosità, entusiasmo, comunicazione.
Queste tre parole che apparentemente non c’entrano nulla con il tema della cura erano e sono invece alla base del mio percorso formativo.
Tutto gira lì intorno. Ho detto mille volte che sono curiosa, qualsiasi cosa nuova mi affascina e devo spesso mettere dei paletti all’entusiasmo che spesso mi travolge.
Mi stuzzicava sapere che cosa si sarebbe fatto, detto e imparato nel gruppo, e questo perché conoscendo gran parte delle persone che ne facevano, e ne fanno, parte ero sicura che avrei potuto avere una grande quantità di stimoli di conoscenza. È a questo punto che entra in gioco la comunicazione attraverso la metodologia della condivisione di esperienze ci sarebbe stato uno scambio continuo e profondo di idee, scritti, conoscenze.

Denro di me sentivo che dovevo far parte del gruppo! Ci avrei messo tutto il mio entusiasmo di neofita stimolata dalla curiosità e confortata dall’insieme delle professionalità di tutti, coordinate da Laura.
Il primo approccio è avvenuto a Milano, terreno nuovo per me, abituata a muovermi tra le dolci colline toscane, ci si spostava tra scale e corridoi di locali universitari, seduti in terra o tra i banchi di un’aula. Eppure è lì che ho cominciato a capire quello che avrebbe potuto essere il mio ruolo nel gruppo, un’idea appena abbozzata, un’intuizione che si rifaceva al concetto di comunicazione che è perennemente dentro di me.
Ciascuno, nel progetto, a turno faceva sperimentare pratiche di cura che poi sono state descritte nelle pagine del libro, ciascuno era all’interno del gruppo una monade, si trasformava da docente a discente a seconda che facesse sperimentare o sperimentasse in prima persona la pratica che voleva descrivere; io mi sarei dato il compito di osservare, verificare e riferire quello che dentro di me stava succedendo, guardandomi e riflettendomi nella curiosità che mi faceva stare insieme agli altri e alle altre.
Non credo, anzi so per certo, di non avere dato molti contributi durante il percorso, ma il mio ascolto è stato attento e anche negli intervalli tra un incontro e l’altro quello che avevo visto, sentito e sperimentato mi risuonava dentro e poi poco alla volta tornava fuori nelle mie pratiche.

Quando si è cominciato a parlare del libro che si sarebbe dovuto realizzare, mi sono detta che era una idea fantastica quella di pubblicare le esperienze che erano state sperimentate. Se non ne avessi già conosciuto il contenuto io ne sarei stata una lettrice sicura, dal momento che sono sempre alla ricerca di spunti e di idee da trasferire nelle piccole cose che faccio nei laboratori. Spunti e idee di pratiche di cura verso chi si affida a un conduttore o conduttrice di un progetto di tipo autobiografico.
Se non avessi visto la genesi del volume, se non avessi letto in anteprima i vari capitoli, se non avessi sperimentato le pratiche descritte, avrei comperato il libro, perché so che è un libro prezioso per tutti quelli che nei laboratori autobiografici non sanno più che cosa inventarsi, sono sempre alla ricerca di spunti. La teoria è sempre quella, ma come si fa a presentarla sempre in modo diverso a seconda delle circostanze, a seconda di chi ci sta davanti, a seconda dei luoghi, delle età, delle professionalità?
Si io ero la lettrice ideale, perché malgrado abbia fatto la scuola ad Anghiari, malgrado abbia seguito la specializzazione per Ta eis heauton, malgrado abbia frequentato innumerevoli seminari, non mi sento di avere una preparazione specifica, il mio solito senso di inferiorità verso chi ha basi più solide delle mie esce sempre fuori, e quindi sapere come lavorano le persone che hanno una specializzazione in uno specifico settore è una conoscenza preziosa.

All’interno del gruppo le competenze erano tante e diversificate, il meglio di quello che può offrire la Libera, esperte ed esperti in campi specifici che mettevano a disposizione le loro conoscenze consolidate, una vera miniera di esperienze discusse, provate, confrontate.
Allora, mi sono detta, perché non cominciarne a “copiare” qualcuna delle pratiche discusse nel gruppo?
Nessuno ammette mai di farlo, di fatto tutti coloro che hanno una formazione autobiografica lo fanno. Quando una pratica che si è sperimentata, conosciuta o semplicemente letta ci piace, è naturale volerla riproporre nelle esperienze di gruppo o laboratorio che si stanno conducendo.
Non credo che questo sia “copiare”, io lo chiamo “prendere spunto”, anche perché è impossibile riprodurre ogni esperienza nello stesso modo in cui è stata appresa. Così come è impossibile riprodurre una esperienza due volte nello stesso modo. Cambia il contesto, cambia il luogo, cambiano le persone, cambia il tempo, cambia la luce che illumina lo spazio, cambia l’umore di chi conduce… e potrei trovare mille altri cambiamenti, in definitiva cambia la vita, e in effetti l’autobiografia è proprio questo: cambiamento.

Nel trascorrere del tempo riflettevo su quali pratiche avrei potuto mettere in atto la mia sperimentazione, e alla prima occasione ci ho provato.
Mi piacciono la scrittura e la poesia, il suono ritmico delle parole, la lettura ad alta voce, mi piace l’arte e la grafica, mi piacciono tutte le modalità che danno la possibilità alle persone di scoprire qualcosa di sé che non conoscono quindi ho cominciato a saccheggiare per primo il testo di Leonora. Già usavo i petit onze ma non mi bastavano, allora ho cominciato a sperimentare in un laboratorio con dei ragazzi adolescenti le parole germinati, le scale dei suoni, i distillati poetici che suggerisce.
Poi…
Ho scoperto e fatto scoprire la magia dei colori di Vanna.
Ho usato le maschere per svelare il doppio e la narrazione di altro da sé suggerita da Silvana.
Ho fatto attenzione alle parti del maschile e del femminile che mi sono state rivelate da Isabella.
Ho utilizzato le immagini capovolte che suscitano ricordi descritte da Anna Maria.
Ho provato, come suggerisce Gabriella, a entrare nel labirinto con un gruppo di donne.
Ho utilizzato gli oggetti come Giulia, pur se in contesti diversi.
Ho ripercorso, con la metafora del viaggio, le strade di Beppe.
Ho utilizzato un film, memore dell’esperienza di Gianni e Salvatore.
Ho gustato carciofini appena colti portati in un laboratorio dopo avere sollecitato il gusto come fa Loredana.
Ho cercato e fatto scoprire le eroine nelle storie delle “mie donne” come Ilaria.
Ho programmato meglio i momenti formativi dopo aver letto il testo di Caterina.
Ho riprodotto stanze, diverse ma non meno emozionanti di quelle di Tiziana per restituire le esperienze.
Ho riflettuto sul concetto di cura che Laura sa così bene trasmettere.

Da ciascun testo ho preso qualcosa, forse ho copiato, ma non me ne vergogno. Io credo invece di avere messo insieme come in un grande puzzle tutte le esperienze, le ho fatte dialogare l’una con l’altra, le ho fatte comunicare tra loro e comunicare con l’esterno in altri contesti, in altri luoghi, con altre storie.
Ciò che era stato proposto agli anziani è stato vissuto dai giovani, ciò che era stato proposto in carcere è stato sperimentato da casalinghe, ciò che è stato dimostrato in strada è stato verificato in un salotto.
Ogni momento della mia presenza nel gruppo e della mia lettura dei testi ha trovato nuova vita da qualche altra parte, perché la cura è dentro e fuori di noi, perché le storie sono tutte diverse, ma in fondo si assomigliano tutte.

  • Editore: ‎ Erickson (3 agosto 2009)
  • Lingua: ‎ Italiano
  • Copertina flessibile: ‎ 291 pagine
  • ISBN-10: ‎ 8861374824
  • ISBN-13: ‎ 978-8861374829

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