
A volte le parole sono come un presagio, io credo che quando si pronuncia o si legge una parola, che risuona inspiegabilmente, poi succede qualcosa che te la fa vivere.
Infatti proprio ex abrupto balzano fuori i ricordi, scappano da tutte le parti e mi fanno cucù perché io non dimentichi. Così ecco che quasi irriconoscibile mi trovo seduta al tavolo del matrimonio di un mio caro amico 44 anni fa: Atanasio Marchianò.
Devo fare i conti: avevo 32 anni e la foto ricorda un periodo della mia vita che credo di avere, per la maggior parte, cancellato. Per cui ben vengano le rotture del vetro smerigliato che appanna la memoria. Ormai ho fatto pace col passato, e tutto quello che è successo in quegli anni è bagaglio, pesante, ma necessario per essere quella che sono ora.
Mi vedo nella foto e quasi non mi riconosco, troppo bella rispetto ad ora, troppo seria, con la collanina di pietre scaramazze che mi è stata rubata in un giorno sfortunato. Non ricordavo nemmeno il vestito che indosso, chissà che fine ha fatto.
Sono stata la donna della foto, ora sono diversa, ma dentro di me rimane l’ombra di lei che mi guarda dal passato e forse sorride anche per dirmi qualcosa che sappiamo solo noi due.
Post scriptum (tanto per restare in ambito latino)
Mi è arrivata da Atanasio anche questa foto dove sono decisamente più sorridente, quasi ridanciana e fumatrice…. Mamma mia quanto fumavo in quel periodo!!!

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