Esulare


Ci sono tante cose oggi che esulano dalla concentrazione narcisistica sulla mia persona. Là fuori esiste un mondo persone che nonostante l’isolamento vivono come me passioni, dolori, speranze, aspettative.
La giornata è iniziata con uno scambio di foto di gatti allungati su letti ancora disfatti, Gatti che almeno per me danno la forza della rilassatezza, la calma degli occhi languidi. Attraverso le foto entravo nelle case delle mie amiche; non solo gatti, ma fiori e oggi anche un compleanno di un nipotino. Auguri! Più tardi magari saprò come è andata la festa.
Mattina fiacca, a letto fino a tardi, stanchezza, molta stanchezza, ma è “normale” dopo Mister Kemio, ho ancora nausea, prendo le pastiglie e le gocce, spero mi passi presto. Vado all’ospedale per la terapia quasi strascicando i piedi, il mio giovane Angelo mi dice che andrà piano, che mi riposi… ma poi finiamo per parlare di letteratura e della morte di Sepulveda. Non sapeva che era l’autore della Gabbianella, che però aveva letto. Spesso si tende a scollegare il nome dell’autore dai libri che leggi in gioventù.
Il Signor Radio si fa attendere un po’, ma poi eccolo in tutta la sua imponenza. Quanto è subdolo Mister Kemio, tanto e tronfio nei suoi macchinari ronzanti Signor Radio. Mi accordo mentre aspetto che le felpe delle infermiere hanno una scritta sulla schiena che vuole essere -forse- un incoraggiamento…Ra Dioterapia. Signor RaDio… forse si monta un po’ la testa?
Dio o non Dio è importante che funzioni, poi non voglio saper altro.
Torno a casa silenziosa, non vediamo una pattuglia di controllo in tutto il tragitto. Saprò poi dal TG che probabilmente erano tutte sull’autostrada a controllare i tragitti lunghi. Scesa dalla macchina incrocio una conoscente che mi dice che una nostra amica comune è caduta e si è rotta un femore… o forse si è rotta un femore ed è caduta…Porca… non ci voleva proprio in questo periodo. Appena a casa le telefono, è abbattuta, sola in corsia, le hanno fatto il tampone ed è “pulita”, almeno questo è positivo. Ma è sola, nessuno può entrare in un ospedale non Covid. e tantomeno in uno Covid. È strano che sia io a consolarla e cerchi di tirarla su, ma ora è lei che sta affrontando un pericolo nuovo, domattina la operano, le ho detto di chiamarmi quando potrà.
Dormo, dormo tutto il resto del pomeriggio e sembra che mi faccia bene.
Verso l’ora di cena parte una chat con il mio gruppo di teatro -quanto mi manca!- La maggioranza sta bene, a parte qualche matterello che posta foto improbabili e buffe e ci fa ridere anche a distanza. Uno dei ragazzi è in quarantena a casa e ha sintomi lievi -ma cosa vuol dire lievi- del virus ed io che sono sbattuta di qua e di là.
Mi sento meglio però, la nausea mi si è attenuata tanto che riesco a mangiare qualcosa, Bene tutto fa.
Poi altra notizia dal mio piccolo mondo fuori della porta di casa. Una mia amica ricoverata in una RSA è sana. Fatto i test sembra che tutti nel suo piano siano immuni/puliti o qualcosa del genere, Insomma i test sono negativi. Grande sospiro di sollievo.
E così tra notizie belle e brutte, notizie che mi fanno esulare dalla quotidianità e che mi distraggono dal mio mondo interno, quello che sta dentro il mio corpo, che sta resistendo furiosamente.
Mi dico sempre, non è una guerra, non è una guerra, ma stamattina mi sono accorta -sorpresa- che ci sono i primi caduti… Eccoli! impietosi sul pettine mi si mostrano a ciocche. Quanto ci vorrà perché se ne vadano del tutto i miei riccioli bianchi? Ricresceranno, mi hanno detto anche più belli di prima, ma intanto un piccolo stringimento di cuore c’è stato.
Buonanotte.


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