
Ieri sera, presa da una improvvisa voglia di pulizie, decido che anche alla tastiera bianca del mio computer servirebbe un ripassino con lo straccio per togliere tutti quegli aloni neri che denunciano quanto tempo io passi a picchiettarci sopra. Fornita di batuffolo di cotone e alcool la pulisco e soddisfatta guardo il risultato: perfetta, sembra nuova.
Lascio evaporare l’alcool e mi accingo a dare la buonanotte alle mie amiche, niente… mancano dei tasti, nel senso che alcuni tasti non funzionano. «Sarà presto, penso, aspetto domattina e riprovo»
Vado a dormire abbastanza tranquilla ma con un piccolo tarlo che rode, tanto che stamattina per prima cosa mi precipito a controllare. Niente… la tastiera non funziona, mi manca del tutto la lettera D e senza quella non posso nemmeno digitare la password per accedere al computer.
Sono disperata: «E ora che faccio?».
Breve ricerca in internet col cellulare e senza pensarci due volte infilo la tastiera in una borsa ed esco. Il negozio della Apple è proprio vicino a una fermata del 32, non mi conviene andare in macchina, oltretutto, magari, non riuscirei pure a parcheggiare e allora sai l’inc****tura! C’è l’autobus fermo al capolinea, mi fiondo fuori, attraverso la strada e lo prendo.
Solo che non ho fatto i conti con l’orario di apertura del negozio, arrivo alle 9 e mezzo e “loro” aprono alle 10. Ma come si fa ad aprire un negozio alle 10? Io che sono allodola vorrei tutti negozi aperti alle 8, anche prima se possibile! Niente da fare, Devo aspettare.
Mi vado a sedere in un giardinetto lì vicino, cerco di distrarmi per non pensare a quello che potrebbero dirmi in negozio, tiro fuori il cellulare e ascolto un podcast,
Finalmente sono le 10, entro in negozio e il tecnico attacca la mia tastiera a un computer, la prova e… funziona!
Ma porca vacca! Come i bambini capricciosi che quando sono malati e li porti dal dottore non hanno più nessun sintomo! Non solo i bambini, anche la mia gatta fa lo stesso!
Sono sollevata, ora non mi resta che riprendere l’autobus, tornare a casa e attaccarla di nuovo, ma cosa sarà successo? Perché prima no, e poi sì?
Mi arrovello, quasi ci parlo con la tastiera che sta in borsa… «Se ti azzardi a farmi ancora brutti scherzi ti faccio volare dalla finestra!» Tutto silenzioso perché altrimenti in autobus mi prenderebbero per pazza!
Mi fiondo in casa, per fortuna non passano macchine mentre attraverso, perché altrimenti mi avrebbero sicuramente messa sotto!
Ecco «Bella tastierina pulita, ora ti do la pappa attaccandoti alla presa, mi raccomando, fai la brava!».
Ma come volevasi dimostrare, eccola di nuovo a fare i capricci! Niente non funziona!
Mi alzo, bevo un po’ d’acqua, vado a fare la pipì e cerco di calmarmi. Mi hanno insegnato all’Università che i computer sono stupidi, evidentemente anche gli accessori; se non funziona deve esserci una ragione plausibile, devo trovarla, mica sarò più cretina di un computer?
Per sfogarmi un po’ telefono a Giuliano, almeno posso avere un po’ di comprensione, meno male che capisce e non mi sgrida per avere pulito la tastiera senza spegnere il computer. È la prima cosa che mi chiede.
Comincio ad andare a ritroso, penso a ogni gesto che ho fatto mentre la pulivo, un po’ alla volta ricostruisco i miei movimenti e quello che succedeva. C’era anche la Micia ma non posso dare a lei la colpa, ancora non ha imparato a usare il computer.
Ricordo che mentre la pulivo comparivano le lettere sul foglio bianco che avevo aperto sullo schermo. Mi viene una folgorazione, «Non avrò mica inavvertitamente creato delle sequenze di tasti che hanno fatto si che il computer disconoscesse la sua figlioletta periferica?
Apro il Cromebook (meno male che ho quello) e comincio a cercare in rete, ci deve essere qualcosa che resetta il babbo e gli fa capire che la figlioletta è indispensabile se vuole continuare a funzionare!
Mi viene in mente il riavvio in modalità provvisoria, quella famosa sequenza di tasti che magicamente toglie anche la nevralgia più dolorosa. Ma funzionava sul PC, funzionerà anche sul Mac?
Ci provo, Control/Option/Esc, una volta. Mi sembra che non stia succedendo niente, riprovo, poi provo a digitare la password…
Funziona!!
Sono entrata!
Babbo ha riconosciuto la figlioletta!

Vado subito nelle impostazioni tastiera, controllo, apro un documento e provo tutti i tasti, le lettere sono ritornate al loro posto. L’ordine è stato ristabilito. L’intelligenza umana ha vinto su quella artificiale. Caro Mac, ora fai il bravo e non provare più a farmi certi scherzi.
Mi rialzo, vado a bere un altro bicchiere d’acqua e fare di nuovo pipì, ora sono a posto! L’ordine è stato ristabilito. Capito chi comanda qui?
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