
L’atletica ha fatto il suo ingresso alle Olimpiadi ed ha fatto il botto! Ma che botto! Ho urlato oggi davanti alla televisione ogni volta che Gianmarco Tamberi saltava sempre più in alto, sfidava la forza di gravità volando oltre l’asticella come se le sue lunghe gambe da fenicottero fossero delle molle che lo portavano sempre più su. E poi ho gridato e saltato quando per nove secondi ho seguito la corsa di Marcel Jacobs fino a che non ha tagliato il traguardo con una facilità incredibile e poi si è trovato tra le braccia di Gianmarco che lo aspettava per gioire, urlare, saltare perché la felicità era troppo grande.
Che pomeriggio memorabile, questo primo agosto afoso e solitario davanti alla Tv che mi ha portato di colpo sulla pista di Tokio a urlare pure io, che non centro niente, ma era troppa la gioia di vedere due ragazzi che con la loro storia hanno emozionato tutta l’Italia.
Bella l’Italia di questi giovani e non dimentichiamo anche quelli del nuoto, bronzo nella staffetta 4 stili. Anche loro si meritano le urla di gioia, i salti, i battimani, gli evviva ed i brindisi che ho visto nelle loro case. Mamme, e compagne, padri e figli, esplodono di felicità per i loro ragazzi, dopo i sacrifici delle restrizioni del Covid, gli allenamenti in casa, prima di riprendere ad andare in pista e in piscina.
Bella questa Italia di ragazzi forti, determinati a superare ogni difficoltà, superare infortuni e famiglie divise, trovare nello sport -il nuoto e l’atletica ma anche tutti gli altri- la motivazione per andare avanti e migliorarsi.
Belle anche le ragazze che oggi si sono tenute un po’ in disparte, ma che si faranno vive presto, perché anche loro si prenderanno le loro rivincite, le loro medaglie, in qualunque sport gareggino.