
Stanno andandosene sempre di più, c’è sempre meno assembramento intorno a me, gli spazi si fanno larghi, a volte difficili da attraversare anche se lo volessi. Le persone che hanno fatto parte della mia vita, e sono ancora qui sulla terra, sopra la terra, sono sempre meno. Stamattina quando ho saputo della notizia di Andrea Nannini, avrei voluto parlare con mio padre o con mia sorella, dir loro che il mio dolore, non era meno grande di chi gli era stato accanto nella sua vita Parlare di lui con loro che sapevano, avevano vissuto con me i miei batticuori. Ma anche loro sono svaniti… Lui aveva fatto parte della mia giovinezza anche se ogni volta che lo vedevo arrossivo, anche se non l’ho mai accarezzato o baciato, non è stato solo con me mai un momento. Eppure a 16 anni io l’amavo, come solo una ragazzina romantica poteva amare negli anni ’60. Poi la vita ha voluto diversamente, lui è rimasto un sogno proibito con la sua famiglia e suo figlio. Anche io ho avuto altro, altri amori, altri sogni, altre storie, l’Appennino a far da spartiacque tra l’adolescenza e la giovinezza prima e poi la maturità. Il matrimonio, un figlio, la mia vita… ma dentro al cuore, è questo l’organo preposto? in un piccolo angolo era rimasto lui, il primo a farlo battere forte.
La notizia mi è stata gentilmente fornita da una mia amica / conoscente / contatto? modenese… su un gruppo che si chiama “Modena Amarcord”, cioè Modena mi ricordo… Ci ho passato quasi tutto il pomeriggio, continuando a dirmi sottovoce, o solo col pensiero, Amarcord, Amarcord!!! Scrutando tutte le foto di classe per vedere se riconoscevo qualcuno… impresa impossibile e vana. Ma i luoghi quelli si, c’erano tutti. Un tuffo nel passato, a testa in giù, poi carpiato e poi a candela e poi a sasso, producendo tanti spruzzi che mi hanno bagnato di nostalgia.
Due anni fa, se ne andava Andrea Nannini, poi altri lo hanno seguito, e i miei spazi sono sempre più larghi…