Oggi ho salutato il mio autista, colui che mi ha accompagnato per oltre un mese ogni giorno all’ospedale, lunedì rientra a lavorare e non potrà più fare servizio all’Auser. Avrei voluto abbracciarlo, ma non si può… Da lunedì avrò un altro autista… sorpresa!
Altro abbandono oggi. Mi ha lasciato il mio Mac, non si accende più, domattina proverò a risvegliarlo, ho chiesto lumi a mio figlio e vedremo come va, certo che il mio fido Mac di annetti ce li ha, già cominciava a dare segni di cedimento… e all’improvviso si è stancato di servirmi.
Meno male che ho il portatile con cui sto scrivendo ora.
Gli aggeggi elettronici per stare in rete non mi mancano.
Stamattina tra le parole e le sollecitazioni che mi arrivano c’era la parola confine. È una parola affascinante e molto interessante in questo periodo n cui sembra che i nostri confini si restringano sempre più. Ognuno si sente confinato nella propria abitazione il limite invalicabile della porta di casa restringe il nostro orizzonte, è un confine reale e anche metaforico, una linea che divide ma anche unisce con ciò che sta al di là. Se sto nel mio confine sono consapevole però che oltre c’è qualcos’altro. E questo altro è anch’esso limitato da un confine. In periodo di pandemia i confini si sono moltiplicati, ci sono quelli personali, quelli fisici dell’ambiente dove abitiamo e poi quelli sociali, quelli del comune dove si abita e su, su ancora fino a quelli nazionali che ci circondano come tanti cerchi concentrici.
No vediamo l’ora di rompere i confini, oltrepassare la linea immaginaria eppure così reale che ci circonda. Vogliamo andare a vedere ciò che sta oltre la linea come novelli esploratori. Il mondo sarà uguale o diverso?
Lunedì qualcuno di questi confini crollerà come un novello muro di Berlino, ma non dovremo dimenticarci che man mano che il nostro spazio vitale si allarga cresceranno i pericoli, dovremo essere prudenti, ecco che ritorna la parola magica, dovremo avere pazienza e muoverci a tentoni come ciechi che cercano la strada.
Abbiamo tre giorni, non ne facciamo un conto alla rovescia come sto facendo io con i miei appuntamenti col Signor Radio… sono a meno sei… poi un’altra porta si spalancherà. n altro confine sarà cancellato, ma cosa mi aspetta otre la porta?