
Anche noi qui a Firenze abbiamo il nostro Guggenheim, magari un po’ più piccolo e raccolto, ma che non ha niente da invidiare alla famosa raccolta newyorchese. Il nostro italianissimo magnate si chiama Roberto Casamonti, negli anni ha collezionato decine di opere di artisti contemporanei che passavano per la sua galleria d’arte, tenendo per sé alcuni pezzi, sculture, pitture, installazioni, cose strane, e indefinibili che si chiamano comunque arte.
La sua Galleria Tornabuoni dalla sua sede originaria in Firenze si è diffusa in altre città portando l’arte nel mondo, poi è ritornato a casa decidendo di esporre i suoi tesori in un palazzetto antico e originale, Palazzo Bartolini Salimbeni, occupando il primo piano e aprendo al pubblico le sale delle meraviglie.
Solo il palazzo merita una visita, una storia rinascimentale anch’essa fuori dalle righe, una architettura rivoluzionaria per i suoi tempi, poi perfettamente integrata in una delle piazze più belle di Firenze, Piazza Santa Trinita – per carità, rigorosamente senza accento – e dirimpettaia della chiesa omonima.
Al primo piano un ingresso incorniciato da due monumentali sculture, una di Pomodoro e una di De Chirico, porta alle sale interne. Un percorso, ritmato dalle opere scelte con il gusto personale del collezionista, che però costituiscono un insieme esaustivo di un periodo che va dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo.
Peccato che lo spazio, ahimè limitato, non consenta l’esposizione di tutta la collezione che comprende anche opere di artisti che vanno dagli inizi del ‘900 sino ai primi anni Sessanta.
Le “due collezioni”, se così possiamo definirle, si alternano e io mi riprometto di andare quando saranno esposte.
Ho fotografato ciò che mi ha colpito, perché oltre al ricordo visivo potesse rimanermi anche un fermo immagine da conservare, anche se tutte le opere sono visibili su i profili social: Instagram e Facebook, nonché sul suo sito web.
Rispondi