Cipolle di Acquaviva delle Fonti


Forse l’emergenza ferragostana è passata, ieri mi hanno portato il bambino nuovo, un bel frigorifero, bello grosso che spero duri per un bel po’. Due nerboruti uomini dell’est, chissà perché chi fa questi lavori è sempre un immigrato, dell’est, me lo hanno consegnato. Anche quando mi hanno portato e montato al cucina Ikea era una squadra efficientissima di operai con accento inequivocabilmente slavo. Albanesi, rumeni, che fanno lavori ingrati e pesanti, perché portare, sistemare, e anche portare via quello vecchio, non è un lavoro da femminucce. Io ci avevo provato a spostarlo, ma ho desistito per non farmi venire un’ernia.

Comunque ora l’armadio refrigerante è a posto, finalmente mi sono potuta bere oggi un bel bicchiere di acqua fresca e andare senza pensieri dal mio ortolano di fiducia a recuperare un po’ di frutta e verdura per sostituire tutta quella che ho dovuto buttare. Mi sono detta: “D’ora in avanti, poca roba, solo l’indispensabile e provare a programmare un po’ di pasti, senza farsi prendere da frenesie culinarie.” 

Quanto durerà questo proposito non ne ho proprio idea, intanto oggi, venuta via dal mercato, fermata all’Esselunga, mi sono fatta conquistare da una confezione di cipolle di Acquaviva delle Fonti, meravigliosi ortaggi che nonostante il caldo ho messo in forno per gustarmeli domani. A chi non conoscesse le cipolle di Acquaviva consiglio di provarle, sono grandi un po’ piatte, di pasta rosata e dolcissime. Soprattutto dolcissime. Io le cucino nel modo più semplice possibile, mettendole semplicemente in forno, così come sono, prima coperte da un foglio di carte di alluminio e poi scoperte. Vengono meravigliosamente bene, e poi le condisco con olio sale e pepe. Una bontà. Non serve saper cucinare.

Io le ho scoperte l’anno scorso quando sono andata in Puglia. 

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