È solo quando riesci a tacere evitando discussioni inutili che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza.
Questa è una frase che ho trovato nel calendario filosofico stamattina e che mi ha fatto riflettere parecchio durante la giornata. Riuscire a tacere, evitare discussioni inutili, ma quali sono le discussioni inutili? Se una cosa preme tanto, ma tanto, tanto… come si fa a rimanere in silenzio? Non voglio rivangare qui episodi del passato, non sarebbe né il momento, né il luogo, ciò che è andato ormai è andato. Non avrò mostrato né intelligenza, né saggezza, ma a mia parziale discolpa posso dire che ero più giovane, più in forze e senza questo “cacchio” di tumore in gola.
Ora penso che soprassederei, eviterei discussioni, anche perché non avrei le forze per sostenere niente.
Sono stata sempre una donna indipendente, chi mi conosce lo sa, ho vissuto da sola per la maggior parte della mia vita, cresciuto un figlio meraviglioso e raggiunto qualche soddisfazione. Ho esaudito qualche desiderio, mi sono tolta qualche sfizio e la mia vita marciava lungo binari paralleli, lisci, oliati, diritti.
Poi la bufera. Trovarmi a dipendere dagli altri è dura, dover chiedere aiuto è dura, ma l’ho fatto, anche se tutto dentro di me si ribellava e mi diceva: “devi farcela, ce la puoi fare!”
Oggi mi sono ritrovata proprio con il sedere per terra. pressione bassissima, giramenti di testa e quando sono arrivata al mio appuntamento con il ronzante Signor Radio, mi sono vista mettere a sedere su una confortevole sedia a rotelle, con una infermiera che mi aiutava a vestirmi. Stare sdraiata 15 minuti mi ha scombussolato e non stavo in piedi. Il mio Angelo guidatore mi ha portato sorreggendomi piano piano fino alla porta di casa ed ha sorvegliato che entrassi sana e salva.
Dopo mi è passata, ma tutto mi ha fatto un brutto effetto.
Devo disgiungere l’immagine che ho di me, ciò che credo di essere, da quella che sono. Ora sono solo una malata che deve curarsi e ha bisogno di aiuto da chicchessia.
Domattina partenza alle sette. Analisi -incrociamo le dita- e poi sicuramente terapia di supporto. Sicuramente perché ne ho proprio bisogno…
Intanto tifo per un mio giovane amico, che contagiato ora dovrebbe essere guarito. Domani gli fanno il primo tampone, poi dopodomani il secondo. Forza, sono con te!
PS: ho dovuto tagliarmi le unghie… io che me le mangio… da quando c’è il virus non mi metto più le dita in bocca! Almeno una cosa buona l’ha fatta.