Che cosa ho fatto oggi? quasi non me lo ricordo, non deve essere stato tanto importante se non me lo ricordo… eppure sono passate parecchie ora da quando mi sono alzata stamattina.
Di sicuro ho fatto due dolci, ma uno è venuto malissimo e credo che a malincuore dovrò sbarazzarmene in silenzio, il silenzio della mia coscienza anti spreco.
Di sicuro è venuto mio figlio dopo il lavoro, ma io nel pomeriggio mi sono addormentata davanti al Giro d’Italia, comincio a mettermi nello stato d’animo per il transito della carovana di giovedì prossimo proprio davanti alla mia finestra.
Di sicuro ho camminato un po’ per casa, nella mia routine mattutina. Ho letto da qualche parte che se si fa una cosa per 30 giorni quella cosa sarà più facile da mantenere come abitudine per sempre -o quasi.
Di sicuro ho ricevuto la telefonata della mia amica della casa di riposo che si è messa in pensiero perché ieri sera all’ora solita non mi ha trovato in casa… stavo tornando dal cinema -ieri sera-, contenta e delusa allo stesso tempo. Contenta perché ho ritrovato il piacere della sala buia, dello schermo grande, del sentirmi immersa nell’atmosfera dello spettacolo, della lunga passeggiata per raggiungere la sala in centro, che ho fatto senza quasi accorgermene -i 30 giorni si vede funzionano-, ma delusa dallo spettacolo che mi ha lasciato una sensazione di incompiuto, di non finito…
E poi basta, ora dopo la cena mi aspetta una serata silenziosa, interrotta solo dai bling del cellulare, con i messaggi di buonanotte delle persone lontane che mi sono care, mi aspetta Micia già sul letto pronta a giocare con i miei piedi appena li metto sotto le coperte, mi aspetta -spero- un sonno ristoratore e sogni che domattina -se sono fortunata- ricorderò.
Domani si ricomincia. Per fortuna.