
A volte le cose accadono per caso e questa mattina è successo.
Il “bella” si riferisce alla foto che vedete qui di fianco. Ero uscita presto, una visita medica a un orario pazzesco, ma evidentemente il medico, quando fa caldo, preferisce visitare col fresco. Alle sei e mezzo ero già a Piazzale Michelangelo pronta per scollinare e scendere verso porta Romana e poi il Lungarno Santa Rosa, ma mi sono fermata, troppo bello il panorama della “mia” città.
Sì mia perché ci abito praticamente da sempre e, anche se ancora mi è rimasta quella “e” aperta e la cantilena emiliana, sono e mi sento totalmente fiorentina. Scendo dalla macchina, mi avvicino alla balaustra e lo sguardo mi si riempie della bellezza della cupola del Duomo, dell’Arno che scorre tranquillo fino a Ponte Vecchio, del silenzio, del vuoto per la mancanza di turisti. Solo una coppietta a farsi selfie e baciarsi con lo sfondo della città. Poi mi giro, e tutta la maestosità del David riempie la piazza. Sì lo so che è una copia, ma messo lì che guarda lontano, fiero come il sole che sta sorgendo, è la bellezza fatta persona, Prendo il telefonino e scatto, la luce lo circonda e fa risaltare tutta la sua maestà. Non esiste più niente, c’è solo Lui il giovanotto più bello di Firenze che si fa ammirare e sembra dire:«Eccomi, io ci sono, sono qui da 500 anni e anche se il mondo è cambiato la mia bellezza è immortale».
Sono risalita in macchina e l’ho lasciato lì a sorvegliare il mondo, a guardare lontano e, chissà, a lamentarsi in silenzio per le folle che lo guardano irriverenti.



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