Tannico è il sapore un po’ astringente che ha il vino qualche volta, astringente a sua volta significa che la sostanza ha il potere di attenuare la sensibilità e l’attività funzionale (fonte Treccani).
Cosa c’entri questo con quello che voglio dire lo si capisce quando dico che stamattina ho improvvisamente -a me capita sempre tutto improvvisamente- realizzato che oggi era l’anniversario del mio matrimonio (ex matrimonio). 50 anni fa convolavo a nozze -si dice così- coronando il mio sogno d’amore, durato purtroppo troppo poco. Rimane lo stesso l’anniversario di un avvenimento che anche se non celebra le nozze d’oro, celebra un avvenimento che per me è stato molto importante, fosse solo per il fatto che ha dato vita a quella persona meravigliosa che è mio figlio -nostro figlio-.
Ricordo bene quella giornata -e le precedenti- trascorsa tra alti e bassi che forse dovevano farmi aguzzare le orecchie, ma si sa, non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.Tra le cose che posso condividere c’è il ricordo della neve, proprio come in questi giorni, c’è il ricordo del mio abito da sposa confezionato da mia nonna, c’è la voce stentorea del prete che più che un sacerdote sembrava un imbonitore e c’è l’emozione tannica -si può dire?- che mi stringeva lo stomaco. Il resto lo scrivo per me sola.
Ci si abitua a tutto. A essere forti. A essere soli. A essere forti da soli.