
È passato più di un anno dall’ultimo intervento, ne è passata di acqua sotto i ponti della mia vita… ma ora eccomi di nuovo qui per parlarvi dell’ultimo libro di Angelo Guarnieri che mi è arrivato, molto gradito, qualche tempo fa.
Mi è stato spedito da Angelo e da sua moglie Maria Paola, un regalo inaspettato, non avendo da molto tempo loro notizie. Ci ho messo parecchio prima di aprire il libro, un libro di poesie che non è mai facile leggere con superficialità.
Quando l’ho preso in mano e ho cominciato a sfogliarlo, soffermandomi a caso sulle pagine, ho sentito, grande, il piacere della lettura.
L’ho letto a tappe, non si può leggere un libro di poesie come un romanzo e anche se c’è una traccia, è sempre difficile seguirla, con continuità, perché la poesia è sensazione e ritmo e ciascuno ha il proprio.
L’autore fornisce un percorso, il curatore -la curatrice in questo caso- ne fornisce u’altra e chi legge ne cerca una nuova attratta dalle sensazioni che da ogni piccolo o grande testo arrivano all’occhio. A me, per esempio, piacciono, sento più congeniali, le composizioni brevi, quelle in cui l’autore lascia qualcosa in sospeso, o apre ad una possibilità, gradisco meno le descrizioni, le composizioni a diario, benché trovi anche quelle funzionali alla cornice generale della composizione che è corale, che abbraccia tutto il mondo di Angelo. Il suo mondo attuale, con gli avvenimenti che accadono intorno a lui, ma anche il mondo del passato, della sua terra di origine, il mondo di Anghiari che rimane nel cuore e nei pensieri. Lo so bene! Il funambolo a cui si riferisce il titolo è proprio quello di colui che cammina sul filo, non solo dei ricordi, ma quello dei pensieri che ondeggiano sotto i piedi come una corda tesa tra due punti fissi, uno da abbandonare e uno da raggiungere. Anche il lettore cammina con Angelo sulla corda ma si sente protetto, portato con mano sicura all’approdo, qualunque esso sia. Ed ora voglio riportare qui una breve lirica che ho amato a prima vista.
Tramonto
Vorrei avere
una fisarmonica.
Per suonare i colori.
Una sinestesia che ho sentito nella sua armonia e che mi è balzata vibrando all’occhio e all’orecchio portandomi con un solo balzo al di là della realtà. Grazie quindi Angelo e grazie anche a Maria Paola che mi hanno fatto dono di un piccolo gioiello di emozioni.