Aliare


Perdo tempo, mi rendo conto che mi passa così tra le mani e non me ne accorgo quasi. Arrivo a sera in un baleno, senza aver fatto niente o quasi.

Non che ci sia molto da fare in questo periodo, Non ho certo da zappare orto o giardino, non posseggo nemmeno un davanzale e l’unica pianta di casa è un basilico un po’ sofferente che tengo in cucina. Invidio che mette sui social, qualunque essi siano, le foto di piante che sbocciano, fioriture colorate, trionfi vegetali, io niente. Prima mi rifacevo quando andavo a camminare rubando le immagini di giardini altrui, ma ora… Oggi però qualcosa l’ho fatto. In piena caduta delle mie papille gustative mi sono cucinata un dolce. Uno di quei dolci che si mangiano a colazione, pucciati nel latte, magari domani ne darò mezzo a mio figlio che mi viene a prendere all’ospedale e che quindi avrò la gioia di vederlo.

Vederlo solo però perché anche in macchina divisi, lontani e senza toccarci, non passerà nessuna scossa tra le nostre dita come passa ogni volta che mi sdraio sul lettino di Radio.

Già, ogni volta sento una piccola scossa elettrostatica, che mi fa ritrarre velocemente la mano appoggiata al lettino.

Che strano, caricarmi così di elettricità…

Stamattina è arrivata nella mia casella di posta una nuova parola sconosciuta. l’ho accolta con leggerezza come dice il suo significato: aliare che significa agitare lievemente le ali. Un verbo che deriva da un nome, ali. Vorrei io adesso riuscire ad muovere dolcemente le mie ali invisibili, Perché ci sono, ma adesso sono ferme , un po’ ammaccate, ali da curare.

Una volta ad Anghiari scrissi una novella su un angelo che aveva perduto le ali, no erano le ali che avevano perduto il loro angelo e si disperavano perché si sentivano inutili. Si nascondevano e avevano paura. Poi la storia finiva bene, ma fino a un certo punto era molto triste.

Ora sono io che le sto cercando, forse ci sono ancora, ma non le vedo, si nascondono dietro le mie spalle e non le vedo… proprio non le vedo.

Va beh, sarà la malinconia della Pasqua solitaria, o il fatto che sono stanca, o che hanno detto in Tv che si andrà avanti ancora con la solitudine, non so. Forse è meglio che vada a dormire, chissà che non mi vengano a trovare mentre dormo… sentirò una carezza? Io dico di sì,  anche se sarà solo la Micia che viene a farmi il pizzicorino con i suoi baffi, farò finta, mi illuderò e dormirò serena.

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