Abiti


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Il mio abito del debutto

Io sono una che quando deve fare qualcosa cerca di mettersi sempre avanti, quasi una sorta di assicurazione che vada tutto bene. Mi succede quando preparo un laboratorio, per arrivare in aula con tutto il materiale pronto, e anche un po’ di più… mi succede quando ho qualche impegno, mi preparo e comincio a organizzare ogni passaggio da fare, ed ora mi succede per il mio viaggio/vacanza. Ho già messo la valigia aperta sul divano e un po’ alla volta comincio a tirar fuori dai cassetti tutto quello che penso possa servirmi, e anche un po’ di più…

A togliere si fa in un momento, ma se mi mancasse qualcosa sono in tempo per procurarmela.

In questi giorni mi sono data alle spese di quelle cose che mi mancano per un soggiorno al mare. Stamattina sono andata al mercato e mi sono comperata tre prendisole per la cifra folle di 27 euro. Sono quei vestiti che normalmente non uso, ma che per andare e venire dalla spiaggia sono comodi e pratici. Se anche si rovinano e durano una sola estate pazienza, entreranno in valigia con qualche cosa di più sfizioso che già possiedo per le serate -sempre che ce la faccia a vivere le serate-.

I miei acquisti di oggi dicono poco sui miei gusti in fatto di abbigliamento. A me piace vestire bene, spenderci anche qualcosa in più, ma per capi che durano nel tempo e siano eleganti per una signora agé come me. In genere ne compero uno a stagione, ultimamente mi trovo molto bene con gli abiti di Elena Mirò, sono classici e moderni nello stesso tempo, di ottima fattura e non esageratamente cari.

Tempo fa mi sono anche servita da Marina Rinaldi in centro a Firenze, capi bellissimi, che durano nel tempo, praticamente eterni.

La mia passione per gli abiti eleganti l’ho certamente ereditata dalla mia nonna paterna, ho scritto spesso di lei, mi faceva degli abiti stupendi, è suo il vestito con cui ho debuttato all’Accademia e il mio abito da sposa, oltre a moltissimi altri. Riusciva a ricavare vere opere d’arte da scampoli di stoffa e io sono sicura che si divertiva a creare su di me abiti originali che non poteva cucire per le sue clienti.

Per questo forse mi è rimasto il pallino delle cose belle e anche se crescendo, non mi sono più potuta permettere abiti di sartoria, sotto sotto sono rimasta una inguaribile ed esigente cliente. Certo i tre prendisole che oggi ho comperato non sarebbero approvati dalla mia inflessibile nonna, ma i tempi sono cambiati, non siamo più negli anni ’60…


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