
Oggi è il compleanno di mio zio. L’unico zio che mi è rimasto e che mi tengo molto caro. Ha finito oggi 99 anni ed è più in gamba di me.
Gli ho telefonato per salutarlo e fargli gli auguri e mi ha risposto come sempre con una voce squillante e tenera. Credo che gli anni gli pesino, a chi non peserebbero 99 primavere? Ogni volta che gli chiedo come sta, lui risponde: “come al solito…” poi cambia argomento. Mi racconta che praticamente non esce più di casa a causa della pandemia, ma ancora comunque va a fare la spesa sotto casa, e si occupa, credo, di tutto, perché la zia è sempre più persa…
Lo zio si è sposato tardi, ha incontrato la donna della sua vita che aveva già 40 anni, ma da quasi 60 anni sono insieme, fino a che hanno potuto hanno viaggiato prima con la roulotte e poi col camper, i miei zii erano appassionati sciatori e rimanevano in montagna per tutta la stagione fino a che prima lui e poi lei non si sono rotti una gamba. Solo allora hanno deciso che lo sci doveva essere accantonato. Ma lo sci è rimasto nel cuore dello zio perché quando vado a casa sua ed è la stagione invernale la tv è sempre sintonizzata sulle gare di discesa o slalom. Lo zio è quello che ogni natale mi mandava un biglietto di auguri personalizzato perché altra sua passione era il dipingere, soprattutto ad acquerello. Ora dice che è stanco e soprattutto da quando è mancata mia sorella, la spinta per ricordare il Natale si è affievolita. Credo che ne facesse solo 3, per me e mia sorella e per un suo amico. Ora che due dei destinatari non ci sono più…
È arrivato il libro che ho comperato di “Una parola al giorno”. È uno di quei classici libri che si leggono sfogliandoli e fermandosi dove cade l’occhio, senza una sequenza pagina per pagina.
Aprendolo, sono stata colpita in particolare dal capitolo sulle “parole che dicono chi sei”.Tutte parole che sono comuni nel lessico quotidiano e che permeano la vita di ognuno: bacio, allora, casa, anzi, ciao, desco, ecc…
Leggerò con calma da dove arrivano le parole d tutti i giorni… quelle che si usano di più e che fanno parte del vocabolario fondamentale, quello della vita comune.
Inoltre ieri ho ricevuto in dono un altro piccolo libro con brevi racconti raccolti in un laboratorio di scrittura. Anche quello è da leggere aprendo a casa le pagine o facendosi attrarre da un titolo o da una suggestione.