
L’ignoto è inconoscibile, ma è parte della sensibilità umana. Ha abitato ogni tempo e luogo, ha assunto forme umane e divine, d’animali e pietre. Ha vestito i panni del fuoco, del vento, del mare. L’asceta non credente vi si abbandona senza misticismo, qualche volta. Lo trasforma non in preghiera, ma in canto poetico, in filosofia.
Duccio Demetrio – Ascetismo metropolitano
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