
Essere-neI-mondo significa allora essere-nel-mondoper-fare e non solo per adattarsi com’è nella condizione animale, perché il mondo umano non è popolato solo di cose, ma soprattutto di compiti. Con l’azione l’uomo rivela l’essenza nascosta delle cose, le loro possibilità celate, chiama la natura a manifestare la sua energia trattenuta e, “pro-vocandola (heraus-fordem)”, come dice Heidegger, fa opera di verità (a-létheia) e-vocandone le possibilità latenti.
U. Galimberti, Il corpo (2008), p.162
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