
Il simbolo del fuoco possiede caratteristiche intrinseche che ne determinano le sue proprietà: “esso cambia continuamente, si muove continuamente, eppure in esso vi è stabilità; rimane sempre lo stesso pur senza essere tale. Dà una sensazione di potenza, di energia, di grazia e di leggerezza; è come se danzasse e racchiudesse in sé un’inesauribile sorgente di energia. Quando usiamo il fuoco come simbolo, vogliamo esprimere l’esperienza interiore caratterizzata da quegli stessi elementi che notiamo nell’esperienza sensoriale del fuoco: l’energia, la leggerezza, il movimento, la grazia, la gaiezza – e a volte l’uno a volte l’altro di questi elementi predomina in tale stato d’animo
Eric Fromm – Il linguaggio dimenticato – 1951
S’i fosse fuoco, arderei ‘l mondo;
s’i fosse vento, lo tempestarei;
s’i fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i fosse Dio, mandereil’ en profondo;
s’i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s’i fosse ‘mperator, ben lo farei;
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S’i fosse morte, andarei a mi’ padre;
s’i fosse vita, non starei con lui;
similemente faria da mi’ madre.
Si fosse Cecco com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.
Cecco Angiolieri “S’i fossi foco”
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