
Sabato, sveglia con la pressione bassa, ma col peso che continua a salire. Non capisco come ciò possa succedere, ma è così. Ieri la dottoressa ha richiesto anche una visita cardiologica, avevo letto che potrebbe dipendere dal cuore, ma non capisco come. Spero di non avere anche qualche scompenso cardiologico. Avrei ereditato oltre che da mamma anche da papà. Niente male!
Quando si è malati, di qualche cosa, non importa cosa, la malattia prende tutto, si impossessa di tutto. del tempo, dei pensieri, delle energie. Per far rimanere qualcosa bisogna sgomitare, farsi largo e lasciare andare qualcosa.
Ecco, quando ho aperto il blog “70 e +” non avevo certo in mente di riempirlo di dolori e lamentazioni, ma di trovare quelle cose in più che fanno la vita più ricca. perché, come dice il sottotitolo, c’è sempre qualcosa da raccontare.
Ultimamente l’ho monopolizzato in un senso, ma ora vorrei sgomitare un po’ e fare attenzione ad altro, ai piccolo piaceri che -seppur spesso nascosto- ci sono.
Mercoledì mi è arrivato un libro che avevo ordinato quando era ancora in stampa: Mindfulness in 5 minuti. Pratiche informali di ordinaria felicità.
Un libretto agile scritto da una persona che seguo da un po’ di tempo. Io non medito e non sono il tipo da mettermi a meditare, ma leggo ogni mattina la newsletter di Nicoletta Cinotti e trovo ogni volta spunti interessanti su cui “riflettere”.
Sto leggendolo una pagina alla volta, con calma, cercando di centellinare le parole.
Chissà perché in questo periodo non riesco a leggere narrativa o romanzi, ma ho bisogno di testi corti, massime, aforismi, le frasi giornaliere del calendario filosofico, ecc… Oppure articoli che mi vengono segnalati dalle newsletter a cui sono abbonata. Spesso non riesco a leggerle subito, ma c provo e sapere che sono lì nella mia casella di posta, mi da serenità.
Giovedì è stata una giornata intensa, ma l’appuntamento importante era al pomeriggio con le quattro Lady di Bologna. Due sgarruppate incapaci di connettersi con Skype, affettuosamente maldestre di cui si vede solo la cima del capo oppure solo la voce ma a cui voglio molto bene. Ma riescono sempre a mettere sul tavolo argomenti interessanti a cui fa piacere rispondere.
L’argomento del nostro incontro era “il riso”, non quello che si cucina, ma quello che lega con allegria le persone. Tra una interruzione e l’altra, ci siamo confrontate su che cosa fosse per noi la risata, perché è importante ridere, e che differenza fa, che sottile confine ci sia tra il riso e il pianto.
Si, ho dovuto sgomitare un po’ perché ero stanca, ma poi l’affetto e la curiosità hanno fatto miracoli.
Ho ricordato quando sono ricorsa alla risata in due miei laboratori e mi ha fatto piacere ricordarlo.
Ieri, invece ho potuto toccare con meno -metaforicamente- quanto l’amicizia possa superare tempo e barriere. Durante la mia quarantena ho riallacciato i rapporti con una amica che avevo perso di vista da almeno 30 anni. Pur abitando nella mia stessa città, non ci eravamo più incontrate, avevamo preso strade diverse ed era stato solo un caso l’incontrarci -prima della pandemia- alla presentazione di un libro. Ricordo che ci siamo riconosciute e abbracciate e ci siamo promesse di rivederci. Poi tutto è precipitato e ci siamo sentite solo per telefono. Venerdì si è offerta di accompagnarmi all’ospedale così abbiamo potuto chiacchierare mentre eravamo in auto, lei alla guida e io seduta dietro. La cosa straordinaria che mi ha colpito molto è stata che mi ha aspettato per tutto il tempo della terapia prima facendo un giretto nei dintorni e poi aspettandomi in macchina. Non chiedevo tanto!
Questa è una delle cose belle che ci si ritaglia in questo mondo sottosopra,
Oggi è venuto a trovarmi mio figlio e la torta della nonna è sparita, evidentemente era molto buona, Mi ha chiesto perché mai non ne avevo ancora assaggiato un pezzetto, provate a indovinare? non riesco a mandar giù, mi si impasta tutto in bocca… ma questa è la malattia che riprende il sopravvento.
Questi giorni ho avuto quindi qualcosa in più da raccontare che è emerso dal magma della quotidianità.
Insomma c’è sempre qualcosa da raccontare.
Una risposta a “Sgomitare alla vita”
Hai ragione, l’amicizia riesce a superare ogni barriera.
Un abbraccio,